A conclusione di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria la Squadra Mobile reggina, unitamente a personale della Nave “Diciotti” della Capitaneria di Porto, ha sottoposto, d’iniziativa, a fermo di indiziato di delitto 2 cittadini extracomunitari – DIALLO Issa, classe ‘98 (cittadino di origine senegalese) e SOURBA Ibrahim, classe ‘96 (cittadino originario della Guinea) – gravemente indiziati di essere stati al comando di due imbarcazioni sulle quali hanno viaggiato parte dei cittadini extracomunitari sbarcati al porto di Reggio Calabria nelle giornate del 4 e 5 novembre u.s., dopo essere stati soccorsi in acque internazionali, al largo delle coste libiche. Accanto alla macchina dei soccorsi, come di consueto, l’intervento degli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria che hanno raccolto le testimonianze dei superstiti i quali hanno riferito di essere stati imbarcati su un gommone sovraccarico con più di 150 persone a bordo, tutte prive di giubbotto di salvataggio, che, dopo ore di navigazione, affonda riversando in mare gli occupanti. Situazione protrattasi per circa due ore, fino all’arrivo dei soccorsi, che recuperano i superstiti e, insieme a loro, i corpi privi di vita di 5 donne e 3 uomini. Ad entrambi i fermati la Procura della Repubblica ha contestato il delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per aver condotto dalle coste libiche, verso il territorio dello Stato italiano, due imbarcazioni a bordo delle quali hanno viaggiato parte dei migranti giunti al porto di Reggio Calabria in occasione dello sbarco in oggetto, procurando in tal modo l’ingresso illegale di stranieri nel territorio dello Stato, privi di cittadinanza italiana e di titolo per risiedere permanentemente sul territorio nazionale. Inoltre, il cittadino senegalese DIALLO Issa è gravemente indiziato di aver cagionato la morte di due persone come conseguenza non voluta del delitto doloso di immigrazione clandestina. Entrambi i fermi sono stati convalidati nella giornata del 9 novembre u.s., a seguito di interrogatorio di garanzia, dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria che ha disposto, per entrambi i soggetti fermati, la misura cautelare della custodia in carcere. (foto di repertorio)
Comunicato stampa – Questura di Reggio Calabria 14.11.2017