Reggio è in serio pericolo di vita, in questa ultima settimana sono successe troppe cose importanti e molto dubbie. A tutti i problemi di ordinaria amministrazione che affliggono quotidianamente i nostri concittadini, si aggiunge il problema dei problemi, il futuro dell’Aeroporto dello Stretto, che potrebbe definitivamente affossare, forse per sempre Reggio, o, se risolto, dare un definitivo slancio verso la vita e lo sviluppo.All’arcinota strategia distruttiva posta in essere dai nostri “nemici fisiologici” cosentini e catanzaresi, ad aiutarli sorgono improvvisamente proprio coloro che dovevano essere gli strenui sostenitori e difensori del territorio; si proprio loro, il Sindaco Falcomatà i Presidenti di Confindustria e Camera di Commercio e il reggino De Felice che forse per compiacere a coloro che lo hanno nominato non riesce più a guardare negli occhi la sua città.Quindi, udite udite, ad aiutare i nostri carnefici con soldi pubblici, ci sono proprio coloro che la dovrebbero difendere. Neanche il più ispirato Dario Argento avrebbe potuto partorire tale film dell’orrore. Incredibile ma vero.Per spiegare ai cittadini tutto questo, Fratelli d’Italia con in testa il Consigliere Massimo Ripepi ha convocato stamattina con estrema urgenza a Palazzo San Giorgio l’ennesima importantissima conferenza stampa.Vogliamo aggiornare costantemente i cittadini su quanto di gravissimo sta succedendo nella nostra città, ha esordito Ripepi. Al tavolo al suo fianco presenti Andrea Guarna Coordinatore cittadino, Giuseppe Quattrone vicecoordinatore provinciale, Pasquale Oronzio membro Esecutivo Nazionale Gioventù Nazionale, Mimmo Filocamo capodipartimento Cultura, Paola Morabito membro direttivo cittadino GN.Ripepi apre il suo intervento con un sincero ringraziamento alla stampa, sempre sensibile sulla questione aeroporto, e incalza: “Siamo per la difesa permanente del nostro scalo che è determinante per il futuro della nostra città, non avremo timore a fare conferenze e scendere in piazza anche ogni giorno. L’aeroporto è in balìa di una gestione da giufà perché chi se ne occupa si sta facendo chiaramente rubacchiare sotto il naso, e sta al gioco dei ladroni: per chi lo avesse scordato, per Carbone l’amico di Renzi il Tito Minniti andava chiuso. Come è possibile che la nostra non sia area di interesse strategico? E’ assurdo che si debba ancora parlare di una questione tanto scontata. ”In base a questa politica, condotta purtroppo dai nemici fisiologici della nostra città, Lamezia diventerà l’epicentro della Calabria avendo ottenuto una gestione trentennale degli scali, ove, per quanto riguarda Reggio, i soci privati non hanno interessi economici, Caruso il re dei videogiochi è stato chiarissimo. L’interesse per il nostro scalo è tutto per la parte pubblica della Sacal a guida Catanzaro, Lamezia, Cosenza che ci vuole tenere per trent’anni al guinzaglio, facendo costruire tutte le future infrastrutture calabresi intorno allo snodo trasportistico strategico di Lamezia. Lamberti Castronuovo è entrato in possesso del documento prodotto dai commissari che hanno analizzato il piano industriale: è ulteriore conferma a quello che facciamo presente da anni, cioè che il nostro scalo è “domestico” e su di esso non si palesa alcuna intenzione di sviluppo serio, se non fatto di interventi di pochissimo conto. “Se il Consiglio di Stato darà ragione a Sacal, saremo chiamati a condurre una battaglia ancor più ardua!” Ripepi descrive dunque i possibili scenari qualora si verificasse tale ipotesi: Chiederemo la cessione del ramo di azienda di Sacal su Reggio, ma dobbiamo attivarci prima possibile per una nuova società di gestione dello Stretto. Sacal è pronta a fallire e se il Consiglio metropolitano dovesse approvare la decisione sull’acquisto di azioni per ben 2 milioni di euro, butteremmo denaro dietro ad una macchinazione politica di cui sono compartecipi i nostri amministratori e le associazioni che rappresentano le categorie produttive della nostra Città. I quesiti posti dal consigliere chiamano al dovere di responsabilità tutti gli attori di queste vicende. “Il reggino De Felice, nominato dalla regione Calabria, perché fa gli interessi di Catanzaro? Quale vantaggio economico per Reggio? Perché le Camere di Commercio e le associazioni di categoria non si oppongono a tale scellerata strategia distruttiva per il nostro territorio? Ci sono imprenditori che vorrebbero entrare nella gestione del Minniti in una nuova società, qualora Sacal dovesse perdere in Consiglio di Stato, dobbiamo cercarli e incentivarli. Conclude Ripepi: “Chiediamo, inoltre, l’istituzione di una Zes, zona economica speciale dello Stretto, ove realizzare un’unione territoriale con Gioia Tauro, allontanando l’ipotesi di accorpare Gioia Tauro con Lamezia nel totale silenzio delle istituzioni.” D’accordo su tutta la linea anche Peppe Quattrone che non fa sconti alla politica fallimentare del PD, colpevole di distruggere una forza lavoro che contribuisce a tenere in piedi l’economia della città. ”Che il Pd si faccia un esame di coscienza e collabori con tutte le forze politiche per uscire da questo pantano!” “E’ ovvio che così come fatto il nostro aeroporto non garantisce produttività e soci privati come Caruso ci definiscono una palla al piede. Quelle che tentano di propinarci non sono pillole o soluzioni ma prese in giro. Si avvicinano le politiche e non vogliamo che l’aeroporto diventi merce di baratto per interessi elettorali, questa è la paura più grande per chi come me si affaccia al mondo della politica e spera si abbandonino le logiche clientelari”
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