Gioia Tauro (RC): Convegno che anticipa la cerimonia di Dedicazione della nuova Chiesa a San Gaetano Catanoso

Si è svolto nel pomeriggio odierno, a Gioia Tauro, il convegno che anticipa la cerimonia di Dedicazione della nuova Chiesa a San Gaetano Catanoso. Nella circostanza il Ministro dell’Interno, Sen. Marco Minniti, ha fatto pervenire il seguente messaggio: “Eccellenza Reverendissima, Mons. Francesco Milito, autorità civili e militari, convenuti, soltanto stringenti impegni istituzionali mi hanno impedito di essere presente oggi in Gioia Tauro all’odierna cerimonia di Dedicazione della nuova Chiesa a San Gaetano Catanoso per condividere con tutti voi la gioia di un momento così significativo per la vita dell’intera collettività. Questo importante edificio, che oggi verrà aperto al culto, ha già una sua intrinseca e rilevante storia. Nasce, infatti, dalla decisione della Conferenza Episcopale Italiana, su proposta della Diocesi di Oppido-Palmi, di chiedere ed ottenere un terreno confiscato alla ‘ndrangheta su cui erigere, con finanziamenti dell’8 per mille, un edificio di culto, primo caso in Italia, destinato alle esigenze spirituali in una delle più popolose e culturalmente ricche comunità della Piana. Si tratta, peraltro, di un evento di particolare rilievo perché avviene in un territorio interessato dalla presenza di organizzazioni criminali che, con violenza ed arroganza, hanno rubato il futuro di questa terra, fagocitando molte delle risorse destinate al suo sviluppo sociale, civile ed economico. Come ho più volte affermato, il nostro obiettivo non è contenere la ‘ndrangheta, ma sconfiggerla. Se prima tale volontà costituiva un principio ora tale obiettivo è divenuto strategico, un’ assoluta priorità nazionale. In tale contesto, l’aggressione ai patrimoni mafiosi e la loro restituzione al patrimonio pubblico, all’uso sociale e collettivo, resta un tassello importante e decisivo. Il cammino che ha portato lo Stato italiano a perfezionare le modalità e le strategie di tale aggressione è lungo e costellato di sacrifici, tenaci impegni, talvolta anche ritardi, ma anche ricco di risultati un tempo impensabili. Un cammino che dagli esordi degli anni ‘60, attraversa la legislazione successiva fino agli anni ’90, passando per lo spartiacque della legge Rognoni – La Torre del 1982, per giungere, in anni recenti, all’affinamento degli strumenti di indagine, preventivi e repressivi, alla costituzione dell’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati e, infine, ai nostri giorni, all’odierna prospettazione legislativa di un piano di riforme della normativa antimafia ancor più incisive e stringenti e di riorganizzazione e potenziamento della stessa Agenzia, il cui iter parlamentare è da me personalmente seguito. La nuova Chiesa rappresenta un simbolo di forza dell’azione pastorale della Chiesa Calabrese nei confronti della criminalità organizzata, un perenne richiamo alla pace ed alla legalità, un segnale diretto e incontrovertibile che la ‘ndrangheta può essere definitivamente sconfitta, specie ove si consegua il concorso di tutti, dello Stato e delle Istituzioni locali, della Chiesa, della società civile e dei cittadini. Si tratta di una chiara dimostrazione che laddove vige l’impegno di tutti, il coraggio subentra alla rassegnazione e la speranza alla sfiducia. Quanti ne varcheranno la soglia conserveranno il ricordo ed il monito, concreto e visibile, di Istituzioni, religiose e civili, che hanno agito, e agiranno ancora, unite, per rinnovare eticamente un territorio, imprimendo nella coscienza dei cittadini, credenti e non credenti, segni indelebili di speranza, forza morale e fiducia, all’insegna dello straordinario Messaggio evangelico e dei valori di giustizia, uguaglianza e libertà fissati nella Carta Costituzionale italiana. La Dedicazione, poi, a San Gaetano Catanoso giunge, anzi quasi irrompe nello scenario complesso e difficile della Piana di Gioia Tauro, richiamando tutti ad un quotidiano, incessante e infaticabile servizio in favore di ogni uomo, specie se bisognoso e fragile, nel rispetto dell’altro e nel rifiuto di ogni logica di oppressione ‘ndranghetista. Per tali ragioni, vogliate tutti voi considerarmi idealmente presente all’odierna cerimonia, in occasione della quale desidero giunga a tutti voi, per il tramite del Prefetto di Reggio Calabria, il mio più caloroso e sentito saluto e apprezzamento.” 

Marco Minniti 

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