Reggio Calabria, Movimento Nazionale su caso Atam

Il Consigliere Comunale Gangemi smentisce Falcomatà oppure il sindaco è un burlone a cui piace scherzare e prendere in giro i reggini utilizzando i mezzi di informazione? Delle due l’una. O Falcomatà ha giocato quando ha dichiarato che la scelta come Amministratore dell’ATAM era ricaduta su Perrelli, il quale, a suo dire, aveva accettato l’incarico con entusiasmo e quindi poteva adesso partire la fase 2 dell’azienda con al vertice un professionista che era stato individuato sulla base del merito (uno dei quali, senz’altro, sarà l’appartenenza a Reggionontace che oggi, invece, tace eccome se tace…), oppure se la nota di Gangemi è veritiera la stessa smentisce clamorosamente il sindaco richiamandolo all’ordine per una scelta non condivisa facendo, peraltro, emergere con nitidezza la frattura interna che sappiamo esistere ormai da tempo dentro la maggioranza di centrosinistra. E non consentiamo a Gangemi tentare di far credere che solo una volontà “strumentale” del nostro Movimento abbia creato il caso. Chieda invece conto al suo sindaco e non addossi a noi responsabilità che ricadono esclusivamente su chi, a mezzo stampa, aveva annunciato urbi et orbi l’avvenuta nomina. Comunque, in entrambi i casi lo scenario è inquietante. Noi ribadiamo la convinzione che l’annunciata investitura di Perrelli sia illegittima e auspichiamo che il passo indietro annunciato da Gangemi si concretizzi per evitare ulteriori figuracce al giovane sindaco. Ciò che preoccupa, comunque vadano le cose e qualunque sia la verità (quella di Falcomatà annunciata su un quotidiano locale con tanto di virgolettato, oppure la smentita di Gangemi), è la drammatica inconsistenza politica e amministrativa di chi ha ricevuto il mandato di guidare la nostra comunità. Una comunità allo sbando, che non riesce ad immaginare nessuna prospettiva per i nostri giovani che ormai in massa vanno via dalla città non intravedendo alcuna speranza. Una comunità che avverte l’insensatezza di chi ci amministra, l’incapacità gestionale, la sfrontatezza di chi assume decisioni e distribuisce nomine e incarichi agli amici e agli amici degli amici solo sulla base delle cambiali elettorali sottoscritte all’insegna del più bieco do ut des che di volta in volta vengono portate all’incasso in barba all’ansia di ripresa di questa città. Emerge in tutta la sua drammatica sconcertante evidenza la pochezza di quella setta di talebani a convenienza che non ha esitato a ispirare la tabula rasa di una città che aveva raggiunto livelli di crescita mai conosciuti e oggi ormai divenuta muta e rassegnata all’oblìo. L’auspicio è che davvero quanto prima si possa porre fine a questo stillicidio sulla pelle dei reggini e dei lavoratori dell’ATAM. Chi può si faccia sentire, attivi tutte le iniziative ritenute opportune, si nomini, se del caso, un tutore per accompagnare il sindaco nelle sue future scelte fino alla fine della consiliatura quando finalmente la parola tornerà al popolo sovrano.

 

 

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About the Author: Sonia Polimeni