I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Forlì-Cesena, nei giorni scorsi, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del locale Tribunale nei confronti di un 26enne cittadino italiano, residente nel modenese, incensurato, esperto informatico, per i reati di “Riciclaggio, Indebito utilizzo di carte di credito e/o di pagamento, Porto abusivo in luogo pubblico di arma da fuoco”.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Forlì, trae origine agli inizi del corrente anno dall’arrestoin flagranza di reato operato nei confronti di una coppia di giovani forlivesi per il reato di “concorso in detenzione ed importazione di sostanze stupefacenti dall’estero”. In particolare, gli arrestati acquistavano sostanze stupefacenti da Germania ed Olanda utilizzando la rete Tor (The Onion Router, sistema di comunicazione operante nel Deep Web, considerato il lato “oscuro” ed anonimo di internet dove viene venduta e acquistata merce illegale di ogni tipo, dalle sostanze stupefacenti alle carte di credito clonate ed alle armi) e pagando mediante criptomoneta, nel caso specifico “bitcoin” (valuta digitale e decentralizzata, disponibile per lo scambio virtuale, veloce e pseudo-anonima).
La successiva analisi forense del materiale informatico sequestrato permetteva l’identificazione del 26enne modenese, con il ruolo di exchanger (figura assimilabile all’intermediario finanziario), da cui i predetti acquistavano bitcoin.
L’attività investigativa ha consentito di accertare che il denaro frutto dell’attività di spaccio della coppia, quantificabile di diverse migliaia di euro, attraverso l’intermediazione dell’exchanger veniva regolarmente convertito in criptovaluta, per mezzo di carte prepagate, che al fine di eludere i controlli antiriciclaggio erano regolarmente intestate a dei soggetti prestanome. Inoltre, è stato appurato che l’arrestato poneva in essere ulteriori transazioni di denaro con numerosissimi soggetti pregiudicati, principalmente per i reati di detenzione, spaccio e traffico di sostanze stupefacenti, frode informatica e truffa.
Il prosieguo dell’attività, intrapresa mediante tecniche tradizionali e sviluppata attraverso l’utilizzo di apparecchiature ed il supporto di avanzati strumenti informatici, ha accertato come l’arrestato sia figura molto conosciuta e ricercata dai numerosi clienti grazie alla pubblicità effettuata su siti internet specializzati, quali piattaforme di scambio o forum di discussione, con un volume mensile di scambi elevato, che si aggirava tra i 100 ed i 250 bitcoin ed oltre 500 scambi confermati. Il suo modus operandi era chiaro: per transazioni al di sotto dei 3.000,00 euro l’attività si svolgeva tramite web con ricezione di denaro mediante accreditamento su carte prepagate, mentre per transazioni sopra i 3.000,00 euro venivano concordati incontri di persona in molte città del Nord Italia tra acquirente e venditore di criptovaluta, utilizzando denaro in contanti.
In questi casi, gli incontri, tutti monitorati dai carabinieri del Nucleo Investigativo, avvenivano presso l’abitazione dell’arrestato o in camere d’albergo, provviste di cassetta di sicurezza, ove riporre il denaro ricevuto. Inoltre, l’arrestato, titolare di porto di pistola per uso sportivo, temendo per la propria persona era solito portare con sé la sua pistola, violando di conseguenza la normativa in materia di armi. Nel corso della perquisizione delegata, condotta presso la residenza dell’arrestato e nell’ufficio ove lavorava, sono stati sequestrati diversi apparati informatici, sui quali sono in corso approfondimenti tecnici.