Dire boss e dire gay una volta era considerato un ossimoro, ma a rompere il tabù ci ha pensato la serie Narcos su Netflix che, alla sua terza edizione appena uscita e che si profila un successo planetario, ha puntato tutto sul personaggio – per certi aspetti rivoluzionario – di Pacho Herrera, niente meno che il capo del cartello di Cali che in una scena bacia appassionatamente un altro uomo e si rivela gay https://www.youtube.com/watch?v=Q5yirGZGvPY . Uno shock per i puristi della mafia, ma non per i produttori della serie. “A differenza di quello che molti pensano, questo non è stato solo un modo per attirare il pubblico lgbt, ma è una ricostruzione fedele del personaggio di Hélmer Herrera Buitrago, l’unico membro dichiaratamente omosessuale del cartello di Cali e in generale dell’ambiente, ad aver fatto anche una grande scalata al potere, salendone al vertice”, hanno dichiarato in questo giorni. E il personaggio di Herrera è stato definito dal Los Angeles Times “il più autentico e coinvolgente della terza serie”. Pacho è ormai cult sui social network ed è pronto a raccogliere l’eredità della figura di Pablo Escobar. Non si stupisce il masmmediologo Klaus Davi che insieme ad Alberto Micelotta sta dedicanto ai narcotrafficanti della ‘Ndrangheta numerosi documentari: “Narcos dice la verità. La finzione è semmai quella italiana che in ragione del machismo della mafia e dell’antimafia ha dipinto queste organizzazioni criminali come un concentrato di eteresossualità. Posso citare un’esperienza personale. In una chat per omosessuali ho ‘incontrato’ un noto killer della ‘Ndrangheta del reggino che cercava evidentemente di fare sesso con un uomo. In quel tipo di siti ci si può celare dietro dei nickname e poi eventualmente decidere di mandare una propria foto. Il signore in questione lo ha fatto e con mia sorpresa ho poi scoperto chi fosse. Ovviamente, data la levatura criminale il personaggio non ho potuto incontrarlo, e il segreto rimarrà con me fino alla morte”. E proprio a proposito del tema omofobia e mafia il 5 Novembre a Gioia Tauro verrà dedicata una via al martire gay delle ‘Ndrine, F.C., primo caso al mondo.
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