La Polonia abbasserà l’età pensionabile, onorando una promessa elettorale che il partito conservatore, allo stato attuale in carica al governo, aveva fatto in campagna elettorale, andando in controtendenza rispetto al trend europeo che vede sulla base dell’aumento delle aspettative di vita, innalzare gradualmente l’età della pensione, al fine di contribuire al risanamento dei conti pubblici e di garantire solidità futura al sistema previdenziale .L’abbassamento dell’età pensionabile a 60 anni per le donne e a 65 per gli uomini è un provvedimento voluto soprattutto dai sostenitori del governo di centro-destra (il Partito della Legge e della Giustizia (PiS), e inverte una precedente disposizione che l’aveva portata a 67 anni per entrambi, approvata nel 2012, dal governo centrista allora in carica.Questa mossa avviene mentre la disoccupazione in Polonia è scesa ai livelli più bassi dai tempi dell’abbandono del comunismo, all’inizio degli anni ’90. Da quando è andato al potere, nel 2015, l’attuale governo ha velocemente aumentato la spesa pubblica per tenere fede alle promesse elettorali di aiutare le famiglie in difficoltà e ridistribuire i frutti della crescita economica in modo più equo. Nonostante la crescita della spesa pubblica, il bilancio pubblico ha registrato il primo surplus da più di due decenni nel periodo gennaio-agosto, principalmente grazie a un intervento governativo contro l’evasione fiscale e grazie ai bonus concessi per i nuovi nati, che hanno alimentato i consumi. La crescita economica ha raggiunto il 3,9 per cento nel secondo trimestre, ma gli economisti avvertono che l’aumento del costo delle pensioni potrebbe causare problemi, se l’economia dovesse rallentare. Il provvedimento dovrebbe avere impatti immediati limitati sull’economia, che è in fase di boom, ma potrebbe mettere sotto pressione il bilancio statale in futuro.“Sono preoccupato di quello che succederà quando il ciclo economico si invertirà” dice Marcin Mrowiec, capo economista presso Bank Pekao.“Potremmo svegliarci con salari superiori a quelli che le società possono permettersi e spese permanentemente più alte per le pensioni” . Anche la Commissione europea, qualche mese fa, aveva espresso seria preoccupazione sulla reintroduzione in Polonia dell’età pensionabile differenziata fra uomo e donna. In una lettera inviata da Bruxelles a Varsavia – così come riportato dall’ agenzia di stampa Reuters – si profilava il rischio di violazione delle regole comuni dell’ Ue.
MS