Reggio Calabria, “operazione Fata Morgana” di 1,8 mln di € ad imprenditore locale

Reggio Calabria. Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno provveduto nei giorni scorsi a individuare e sequestrare, presso Istituti di credito e assicurativi, buoni postali fruttiferi, conti correnti, depositi a risparmio, depositi titoli, polizze assicurative e carte prepagate per un valore complessivo superiore a euro 1.800.000 nei confronti di G.C., noto imprenditore reggino operante nel settore della grande distribuzione alimentare, coinvolto nell’ambito dell’operazione Fata Morgana. Quest’ultima indagine, condotta sempre dalla Guardia di Finanza reggina, si era conclusa nel mese di maggio 2016 con l’esecuzione di provvedimenti restrittivi personali nei confronti di 9 indagati, a vario titolo, dei delitti di cui agli artt. 416 bis (associazione per delinquere di tipo mafioso), 629 (estorsione), 353 c.p. (turbata libertà degli incanti), art. 12 quinquies D.L. 306/92 (trasferimento fraudolento di valori), tutti aggravati dall’art. 7 L. 203/91. In tale contesto, l’imprenditore G.C. è stato indagato, tra gli altri, per il reato di cui all’art. 416 bis c.p. con l’accusa di aver preso parte “… all’associazione mafiosa denominata ‘ndrangheta operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria in cui è stabilmente radicata, ma anche sul restante territorio nazionale ed all’estero …”, ed in particolare “… per essersi posto quale imprenditore espressione della ‘ndrangheta nel settore della grande distribuzione alimentare, usufruendo, in particolare, del costante e continuativo appoggio delle cosche Tegano e di quella ramificazione della cosca Condello, operante nel quartiere di Gallico, già facente riferimento al defunto C.D. C., per poi ampliare i propri interessi e proiezioni anche fuori dal quartiere di Gallico e dello
stretto ambito commerciale, infiltrandosi nelle settore delle aste immobiliari … Con l’aggravante dell’utilizzare i proventi dell’attività delittuosa per finanziare le attività economiche di cui gli associati intendevano assumere e/o mantenere il controllo”. In particolare, è emerso che G.C. – avvalendosi della “S. S.A.S.”, società di cui era socio e amministratore, indicata quale “ditta di riferimento” della criminalità organizzata – avrebbe posto in essere condotte volte a favorire il gruppo criminale di riferimento, di fatto alterando ai propri illeciti fini il sano tessuto economico reggino. In relazione all’attività di indagine, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha delegato al Nucleo di Polizia Tributaria/G.I.C.O. e al Gruppo di Reggio Calabria, apposita indagine a carattere economico/patrimoniale, volta all’individuazione dei beni mobili ed immobili riconducibili a Chirico, presunto soggetto connotato da pericolosità sociale “qualificata” in quanto gravemente indiziato di appartenere alla ‘ndrangheta. L’attività investigativa dei finanzieri si è concentrata sulla ricostruzione della capacità reddituale e del complesso dei beni di cui G.C. e il suo nucleo familiare sono risultati poter disporre, direttamente o indirettamente, accertando non solo la sproporzione esistente tra il profilo reddituale e quello patrimoniale, ma, soprattutto, il ruolo di imprenditore “mafioso” che lo stesso avrebbe rivestito nel tempo. Alla luce di tali risultanze, su richiesta della stessa Direzione Distrettuale Antimafia, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto lo scorso mese di luglio il sequestro di prevenzione del patrimonio riconducibile al proposto Giuseppe Chirico e al proprio nucleo familiare, risultato essere costituito dai seguenti beni mobili, immobili e compendi aziendali:

– “S. – SOCIETÀ REGGINA ALIMENTARI DI C.G. E C.”, esercente l’attività di “Ipermercati”, comprensiva del compendio aziendale (capitale sociale, partecipazioni, n. 3
unità locali, 25 immobili, 3 automezzi e rapporti finanziari a questa riconducibili);
– un terreno, un’autovettura, polizze assicurative, fondi comuni di investimento, depositi titoli del valore
complessivo pari a € 671.738,48 intestati al proposto e/o ai componenti il proprio nucleo familiare, per complessivi 19.000.000 euro circa.
A tale cifra deve ora aggiungersi il sequestro di ulteriori 1,8 milioni di euro da ultimo eseguito, cui si è giunti all’esito degli successivi approfondimenti di natura finanziaria condotti dai militari del Comando Provinciale sui conti correnti, titoli, libretti di risparmio, buoni postali fruttiferi, polizze assicurative e carte prepagate risultate nella disponibilità del proposto. Il patrimonio riconducibile a G.C. complessivamente attinto dal richiamato provvedimento cautelare reale emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, raggiunge pertanto il valore stimato di 20.800.000 euro.

comunicato stampa  – Guardia di Finanza Reggio Calabria

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