Bilanciare diritti e doveri: la sfida del Primo piano nazionale di integrazione

Presentato al Viminale dal ministro Minniti nell’ambito del Tavolo di coordinamento nazionale, punta al pieno inserimento nella società dei beneficiari di protezione internazionale

Un modello di convivenza con i cittadini italiani ispirato ai valori della nostra Costituzione, è quello che si propone il Primo piano nazionale di integrazione rivolto ai beneficiari di protezione internazionale e che è stato presentato oggi al Viminale dal ministro Minniti. E’ il frutto del lavoro del tavolo di coordinamento nazionale insediato presso il ministero dell’Interno e che vedrà nella sua successiva realizzazione il contributo di Amministrazioni centrali, di livello internazionale ma anche locale e del terzo settore. Il patto con chi viene accolto è basato su alcuni principi chiari e semplici. Chi è accolto, infatti, si impegna a imparare la lingua italiana, condividere i valori della Costituzione italiana, rispettare le leggi, partecipare alla vita economica, sociale e culturale del territorio in cui vive. Da parte “pubblica”, chi accoglie si impegna ad assicurare l’uguaglianza e la pari dignità, la libertà di religione, l’accesso all’istruzione e alla formazione, interventi diretti a facilitare l’inclusione nella società e nei suoi valori non negoziabili. Presenti al tavolo istituzionale, il capo di Gabinetto del ministro, Mario Morcone, il capodipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, Gerarda Pantalone, il direttore centrale per le Politiche dell’Immigrazione e dell’Asilo, Rosetta Scotto Lavina.

fonte  — http://www.interno.gov.it

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