Al Grande Museo del Duomo di Milano – Giulia Manfredi vince il 5° Premio CRAMUM per l’arte contemporanea
Con l’opera NIGREDO vince il poetico racconto della dualità VITA-MORTE. GIULIA MANFREDI. Nata nel 1984 a Castelfranco Emilia. Vive e lavora a Roma. Ha alle spalle numerose mostre internazionali personali, tra cui all’ADD_ART gallery di Spoleto nel 2016, a Palazzo Bevilacqua e al MIC museo internazionale della ceramica nel 2015. Il 21 settembre 2017 vince la 5° edizione del Premio CRAMUM con l’opera NIGREDO. Prima di lei il premio è stato vinto da: Daniele Salvalai, Paolo Peroni, Francesca Piovesan, Matteo Fato. Ieri 21 settembre 2017 Grande Museo del Duomo. La Giuria della 5° edizione del Premio CRAMUM, guidata dal direttore del Premio, Sabino Maria Frassà, dopo aver valutato le opere dei 10 artisti finalisti ha attribuito la vittoria a Giulia Manfredi. Con la sua opera “NIGREDO” ha rappresentato con forza, poesia ed eleganza la dualità insita nell’esistenza umana caos-ordine, vita-morte. L’opera sarà visibile fino al 3 ottobre 2017 al Grande Museo del Duomo all’interno della mostra collettiva internazionale LIMITI CONFINI curata da Sabino Maria Frassà. In mostra oltre a Giulia Manfredi, tutti i finalisti del premio e gli 11 artisti di fama internazionale ospiti: Magdalena Abakanowicz, Zolt Asta, Alessio Barchitta, Ivan Barlafante, Carlo Benvenuto, Alessandro Boezio, Francesco Casolari, Matteo Fato, Andrea Fiorino, Daniele Fissore, Ivan Grubanov, Marco La Rocca, H.H. Lim, Franco Mazzucchelli, Dario Picariello, Pamela Pintus, Francesca Piovesan, Diego Randazzo, Daniele Salvalai, Sally Viganò. La Giuria era composta da giornalisti, curatori, critici, collezionisti, intellettuali: Matteo Bergamini, Ettore Buganza, Leonardo Capano, Giovanna Calvenzi, Julia Fabenyi, Maria Fratelli, Giuseppe Iannaccone, Rose Ghezzi, Angela Madesani, Michela Moro, Rischa Paterlini, Iolanda Ratti, Alba Solaro, Alberto Puricelli, Carlotta Gaia Tosoni, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti. Dopo Giulia Manfredi si sono classificati: Dario Picariello (secondo con l’opera “Mascarata”) e Diego Randazzo (terzo con l’opera “Tutto l’intorno del momento”). A Giulia Manfredi il cubo di marmo di Candoglia, simbolo del Premio e realizzato dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. Giulia Manfredi vince un percorso di crescita professionale e artistica di due anni che culminerà con una mostra personale presso lo Studio Museo Francesco Messina tra due anni.