Arrestate 7 persone per detenzione e spaccio di stupefacenti ed estorsione
Personale della Polizia di Stato – Questura di Latina, Squadra Mobile ha dato esecuzione a 5 provvedimenti restrittivi in carcere, emessi dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione. La complessa ed articolata attività investigativa ha permesso di accertare l’esistenza di una fitta rete di spacciatori operanti tra Latina ed Aprilia, i quali si rifornivano della sostanza stupefacente direttamente da trafficanti internazionali colombiani, che avevano il compito di far giungere la cocaina in Italia attraverso canali e modalità ben collaudati. Le investigazioni hanno preso avvio in seguito all’arresto di C. P., trovato in possesso di circa 12 grammi di cocaina, il quale si riforniva, così come puntualmente delineato dalle attività di indagine, presso l’esercizio commerciale “T. ”, gestito da Z.M., attinto dalla misura cautelare in parola. Le indagini successive sono state orientate ad individuare le fonti di approvvigionamento dello Z. e degli altri soggetti organici alla rete di pusher a lui riferibile. I mirati servizi di osservazione, svolti anche con l’ausilio di presidi tecnologici, hanno permesso di stabilire che il gruppo si riforniva da M.D., incensurato, figlio di M.N., pregiudicato per rapina, omicidio, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, attualmente detenuto. In particolare, il M.D. è risultato in contatto con il cittadino colombiano D. G. C.J., che, attraverso la sua rete di collegamenti con il paese di origine, faceva giungere consistenti quantitativi di cocaina dal Sud America.D. G. C.J., con la compartecipazione della madre G.P.L., teneva i contatti con i trafficanti sudamericani ed effettuava importazioni di cocaina direttamente dalla Colombia. Il denaro necessario all’acquisto dello stupefacente veniva inviato in Sudamerica attraverso alcuni operatori di trasferimento monetario internazionale dall’agenzia “L.S:” ubicata a Roma. La droga, proveniente dalla Colombia, giungeva in Italia solo dopo aver fatto tappa in un aeroporto spagnolo, al fine di eludere i più stringenti controlli di frontiera e doganali in Italia. Alcune donne colombiane, definite dai trafficanti “las mulas”, tra cui D.L. N.F., detta “Milly” e Q.G.Z. (tratte in arresto rispettivamente presso l’aeroporto di Ciampino e di Fiumicino), provvedevano alle singole operazioni di trasporto, ciascuna di circa grammi 250 di cocaina, occultando lo stupefacente, foggiato a cilindri avvolti in comuni profilattici, all’interno della cervice vaginale, in modo da eludere i controlli di frontiera. Una serie di conversazioni intercettate a bordo del veicolo Fiat Punto in uso a D.M., avvenute intorno alla fine di marzo e aprile 2014, evidenziavano la programmazione di un affare illecito i cui proventi si sarebbero dovuti attestare intorno al mezzo milione di euro, del quale era stata programmata una ripartizione tra D. G. C.J., M.D., C.M., A.P. e C.A.. Successivamente sono stati arrestati C.M. e A.P..
fonte — http://questure.poliziadistato.it/Latina