Reggio Calabria, la Coop Orchestra del Teatro Cilea sul caso “Siracusa”

Riceviamo e Pubblichiamo

Apprendiamo sconcertati la notizia dell’imminente chiusura del Teatro Siracusa, l’ennesimo Teatro che da culla di arte, musica, spettacolo dovrebbe divenire sede di commercio nel settore di abbigliamento. Inutile testimoniare quanto questa notizia possa far male a chi da sempre lavora per la diffusione della bellezza quale portatrice di sani principi di civiltà e bene collettivo. Porre l’accento su quanto quest’avvenimento possa inabissare ulteriormente la situazione culturale della nostra città, già in crisi da molti anni, ci pare cosa scontata. Da sempre il Teatro Siracusa ha rappresentato la sede di numerose attività proposte forse a compensazione di quanto il Teatro Cilea non potesse fare, forse per immobilismo o forse perché la nostra città chiede eventi in pompa magna piuttosto che progetti, programmi o crescita culturale. Accogliamo con grande entusiasmo la proposta dei nostri colleghi di settore, di mettere in campo tutte le forze affinché questo scempio culturale non avvenga e non vogliamo essere testimoni inattivi di quella che ci pare l’ennesima tragedia culturale reggina. Da sempre gli artisti reggini lavorano con la sensibilità e il cuore, ma devono fare i conti con la spietata realtà di bilanci, finanziamenti e scelte artistiche. Con entusiasmo e spontaneità potremmo proporre la costituzione di un accordo di rete tra associazioni al fine di programmare una diversa svolta per le sorti del Siracusa, con l’obiettivo di garantirne anche la rendita economica, ma tale riflessione non esula dal rendere noto e analizzare con gli altri colleghi cosa significhi gestire un Teatro. Un Teatro che abbia una propria realtà giuridica, un direttore artistico o magari un sovrintendente, dei dipendenti, un Teatro che non sia solo ed esclusivamente un immobile con una platea e un palcoscenico. Come si può chiedere a delle associazioni di ovviare a tutto questo, magari anche senza finanziamenti, in un territorio dove le sale fanno sold out solo quando l’ingresso è gratuito? Come rimediare a quanto non sia riuscita a fare l’amministrazione con il Teatro Cilea? E’ vero il Cilea è ricco di eventi, ma la gestione di un teatro dovrebbe prevedere una programmazione e avere un obiettivo culturale ben preciso: ad oggi sembra invece che questo sia gestito esattamente come un Bed and Brekfast del litorale nell’ottica di fare cassa, affittato a giornata. Un Teatro dovrebbe creare cultura, creare l’abitudine alla bellezza, generare amore per quello che si vive e le proprie tradizioni. Del resto erano queste le promesse e le prospettive, ad oggi totalmente disattese. Combattere per una giusta causa è sempre una virtù e siamo lieti che l’opinione pubblica non sia rimasta cieca di fronte a quanto stia accadendo, purtroppo però dobbiamo prendere atto del fatto che gli animi, in questa città, vengano mossi solo nel momento in cui si rischia di perdere qualcosa…..Ma della qualità di quello che si ha, non importa! Sembra non importi a nessuno che il Teatro non abbia una stagione, non produca opere liriche, non ospiti solisti, non sia più sede di un’orchestra, non abbia una stagione di musica da camera, non venga utilizzato insomma per il compito che gli è proprio, e cioè ospitare Arte. Come d’altronde sembra non importi a nessuno che Reggio Calabria, Città Metropolitana non abbia un Liceo Musicale e coreutico, rassegnati ormai al fatto che i giovani debbano necessariamente andare altrove per avere opportunità di lavoro. In questo momento la nostra speranza è che ci si riappropri di un’onestà intellettuale alla base di un profondo cambiamento culturale per il bene di tutti i settori, per il bene della città.

Il CDA Orchestra del Teatro Cilea

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