Notte di San Lorenzo, la magia delle stelle cadenti

E’ uno degli eventi naturali più attesi che si ripete ciclicamente  il 10 agosto di ogni anno quello che collega le stelle cadenti alla notte di San Lorenzo. Un intreccio tra scienza e fede , tra storia e leggenda, tra illusione e realtà che poggia però su  basi scientifiche. In realtà le stelle cadenti sono meteore e si chiamano Perseidi perché  si possono vedere nel punto della volta celeste situato appena sopra la costellazione di Perseo. Il fenomeno della caduta è dovuto all’impatto con l’atmosfera delle polveri, causate dai passaggi della cometa Swift-Tuttle scoperta nel 1862, che incendiandosi e  bruciando  lasciano una scia di detriti che appare luminosa e brillante nel cielo.È stato l’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli a collegare meteore e cometa. Anticamente i Romani  interpretavano questo fenomeno come una pioggia propizia. Era il dio Priapo a mandarla per fecondare la terra dei campi. La tradizione cristiana collega invece  il fenomeno astrale al martirio di San Lorenzo. Sarebbero  le lacrime versate dal Santo durante il suo supplizio a vagare eternamente nei cieli, discendendo sulla terra solo il giorno in cui Lorenzo morì, creando un’atmosfera magica e carica di speranza. Secondo la tradizione popolare, le stelle del 10 agosto vengono dette anche fuochi di San Lorenzo, ricordando le scintille provenienti dalla graticola infuocata sulla quale venne ucciso il martire , bruciato nel 258, la cui ricorrenza si celebra in questo giorno . Le lacrime ricordano i  lapilli dei carboni ardenti volati in cielo. Questa data ispirò anche Giovanni Pascoli che volle dedicare la sua celebre poesia alla morte del padre, avvenuta proprio in quel giorno. Nella sua opera, il poeta identifica il firmamento del 10 agosto come un grande pianto di stelle e rivolgendosi direttamente al Santo così afferma nel noto incipit: «San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade, perché sì gran pianto nel concavo cielo sfavilla». Per vedere le stelle stanotte non serve il telescopio, basta allontanarsi dalle luci della città e cercare un punto buio sperando che la luna non sia troppo invadente. Dove cadano non è dato saperlo, ma per vederle partire bisogna puntare gli occhi su, in alto , confidando nella magia delle stelle che tutto può e tutto oggi può far avverare: sogni, desideri, amori, speranze. Per i meno tradizionalisti, il picco di visibilità del fenomeno è previsto per il 12/13 di agosto.

M.S

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