Reggio Calabria – “Apprendiamo con stupore dalla lettura dell’articolo apparso stamane su un noto organo di informazione on-line (www.ildispaccio.it) la notizia che, se confermata, vede l’Amministrazione Comunale non essersi costituita in giudizio dinnanzi alla Corte di Cassazione per resistere alle doglianze di un ricorrente, ex dirigente del Comune nominato fiduciariamente dall’ente nel lontano 1999, dalla cui circostanza si è determinata una sconveniente ed evitabile soccombenza di Palazzo San Giorgio all’esito del terzo grado del procedimento civile, nonostante fosse stata nel tempo dichiarata la rispettiva posizione meritevole di accoglimento sia dinnanzi al Tribunale che di fronte alla Corte d’Appello di Reggio Calabria”. E’ quanto afferma Pasquale Imbalzano, capogruppo di Alternativa Popolare nel Consiglio Comunale di Reggio Calabria. “Se l’Amministrazione Comunale, per bocca del suo massimo rappresentante, ha fin dall’inizio della consiliatura dichiarato senza tentennamenti che l’azione politica da intraprendersi per risollevare le sorti della Città è soltanto quella di agire secondo lo spirito del buon padre di famiglia, come si concilia tale decisione di non costituirsi in giudizio e, dunque , di non opporre nessuna legittima resistenza alle doglianze di controparte, specie ove queste saranno determinate economicamente con nuovo giudizio dinnanzi alla Corte d’Appello per la quantificazione del danno, della rivalutazione e degli interessi monetari dal 2002 ad oggi ?”, continua Pasquale Imbalzano. “La verità è che i sbandierati buoni propositi sono solo merce di propaganda e nient’altro. Infatti riteniamo che vi erano tutti i presupposti affinché il Comune potesse costituirsi in giudizio per far valere le rispettive ragioni e, quindi, tentare di contenere al massimo gli effetti sfavorevoli di orientamenti giurisprudenziali che nella materia in questione pongono limiti al meccanismo di spoils system. Ma non v’è dubbio alcuno che questa masochistica scelta amministrativa graverà nuovamente sulle tasche dei cittadini reggini, già tartassati dal carico fiscale di un ente che non restituisce servizi finanche essenziali, i quali a breve assisteranno alla deliberazione da parte della massima assise comunale di un onerosissimo debito fuori bilancio per centinaia di migliaia di euro (se non oltre) certamente ridimensionabile nel suo ammontare solo se l’amministrazione avesse compiuto bene il suo dovere: ossia quello di far approntare una valida difesa per sostenere le proprie ragioni”, aggiunge il Capogruppo di A.P. “Poiché siamo convinti che, seppur derivante da sentenza, il nuovo debito che si configurerà per il nostro dissestato ente non esonererà questa Amministrazione da responsabilità erariali dinanzi alle competenti autorità giurisdizionali per le discutibili modalità con cui si è originato, annunciamo la volontà di voler aprire un serio approfondimento sulla vicenda all’interno della II^ Commissione consiliare Bilancio alla presenza dei responsabili amministrativi del settore per far piena luce su fatti che appaiono assai poco trasparenti e dai contorni indefiniti”, conclude Pasquale Imbalzano.