Roma potrebbe essere presto messa in ginocchio dalla crisi idrica, è quanto allarma i romani ed è reposnabilità di quanto non si è fatto per efficientare le condutture ormai datate. Roma esattamente perde il 43% dell’acqua erogata anche se una parte non va dispersa pur escendo regolarmente dai rubinetti ma non è pagata in bolletta. Si tratta in ogni caso di una inefficenza strutturale importante che però non annovera la sola Capitale italiana tra le città dello Stivale. Il rapporto Blue Book di Utilitalia, ripreso in un articcolo su ilGiornale.it, racconta che il 70 per cento delle condutture delle grandi città è vecchio di oltre 30 anni, al momento pare che l’unica cura sia la manutenzione ma è evidente che occorrono investimenti strutturali per rinnovare la rete idrica. La siccità di queste ultime settimane ha aggravato una situazione di per se precaria ed il Ministro Martina, rispondendo all’allarme lanciato dal governatore del lazio Zingaretti, ha spiegato come intende superare il momento difficile per aiutare gli agricoltori senza danneggiare i cittadini e evitando un danno ambientale al lago di Bracciano, da cui la Capitale preleva parte dell’acqua utilizzata. Si parla quindi di ricorrere a 3 misure: l’attivazione del fondo di solidarietà nazionale; l’aumento degli anticipi dei fondi europei Pac e circa 700 mln di euro per il piano rafforzamento delle infrastrutture irrigue. Il Governo è infatti pronto a dichiarare lo stato di calamità per Roma.
FmP