Italia 18:12 – Se per Roma nelle prossime ore verrà deciso se attuare il piano di emergenza con il razionamento della fornitura d’acqua, vedi art. emergenza idrica a Roma, il resto del paese non se la passa per nulla meglio. Secondo un’analisi di Coldiretti, riportata dal TgCom24, i danni all’agricoltura ed al suo indotto sono più di 2 miliardi di euro. La siccità di quest’anno non si registrava da più di 2 secoli. Dieci Regioni sono pronte a chiedere lo stato di calamità naturale. La richiesta dello stato di calamità prevede, per le aziende, la sospensione delle rate dei mutui, il blocco dei pagamenti dei contributi e l’accesso al Fondo per il ristoro danni. Tenuto conto dell’eccezionale siccità, vengono estesi i benefici del fondo anche alle aziende agricole che potevano sottoscrivere assicurazioni, grazie a un emendamento al decreto Mezzogiorno ora in Senato. Nell’analisi della Coldiretti si evidenzia che il Lago di Garda è appena al 34,4% di riempimento del volume, mentre il fiume Po al Ponte della Becca a Pavia è circa 3,5 metri sotto lo zero idrometrico. Lo stato del più grande fiume italiano è rappresentativo della situazione idrica sul territorio nazionale, dove circa i 2/3 dei campi coltivati lungo tutta la Penisola sono senz’acqua. Sempre più difficile ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro da industria, ma anche i vigneti e gli uliveti e il fieno per l’alimentazione degli animali (la produzione di latte è crollata del 15% anche per il grande caldo). L’allarme fieno riguarda anche gli alpeggi in montagna dove secondo un monitoraggio della Coldiretti in Lombardia sui pascoli di montagna si registra in media un calo del 20% di erba a disposizione del bestiame. La situazione è critica, anche se le previsioni meteo danno per lunedì un calo delle temperature e quindi un minimo di respiro.