Bruxelles 18:50 – E’ “guerra aperta” fra l’Europa del Nord e l’Italia. La “pietra dello scandalo” sarebbe l’accoglienza, o meglio la gestione dei porti italiani in merito a Triton e della solidarietà che il nostro paese pensava di ottenere dai “colleghi” membri dell’Unione europea. invece l’ennesima doccia fredda è arrivata del nord-est dell’Europa. Dopo l’Austria, l’Ungheria attacca Roma sui migranti: l’Italia dovrebbe ‘chiudere i porti’ per arginare i flussi migratori dal Mediterraneo. Come riportato da una velina Ansa.it, il Premier Ungherese Viktor Orban “suggerisce” al nostro governo di chiudere i porti. Intanto l’Oim fa il punto sugli arrivi. Secondo l’Organizzazione internazionale delle migrazioni sono giunti in Europa via mare dall’inizio dell’anno un totale di 111.514 migranti e rifugiate mentre 2.360 sono morti mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo. L’agenzia delle Nazioni Unite per le migrazioni precisa che circa l’85% arrivi sono stati registrati in Italia. La replica del Premier Gentiloni arriva in “tempo zero”, “Dai nostri vicini, dai Paesi che condividono il progetto europeo abbiamo diritto di pretendere solidarietà. Non accettiamo lezioni né parole minacciose. Serenamente ci limitiamo a dire che noi facciamo il nostro dovere e pretendiamo che l’Europa faccia il proprio senza darci improbabili lezioni”. Ora in Europa si sta’ delineando il cosiddetto “Gruppo di Visegard” composto oltre che dall’Ungheria, dalla Repubblica Ceca, dalla Slovacchia e dalla Polonia. Nella lettera al premier Gentiloni i Paesi Visegrad ribadiscono la necessità che “i veri richiedenti asilo” siano “identificati prima di entrare in Ue”. “Le nostre frontiere esterne devono essere protette”, affermano. Per questo i quattro leader spiegano, “l’Ue ed i suoi Stati dovrebbero mobilitare risorse finanziarie e di altro genere per creare condizioni sicure e umane in hotspot o centri di accoglienza fuori dall’Ue”, e offrono un “contributo significativo”. Queste dichiarazioni vanno a sommarsi alle dichiarazioni della più vicina Austria la quale nella giornata di ieri aveva ribadito la sua intenzione di chiudere il confine del Brennero se l’Italia dovesse applicare il famoso “lasciapassare umanitario temporaneo”.