La città continua con il suo lento sprofondare nelle acque torbide dell’incuria amministrativa e dell’indifferenza politica di chi dovrebbe essere titolato a difenderla e tutelarla. Immondizia e sporcizia caratterizzano le maggiori zone della città, da sud a nord, compreso il centro, spazzatura e fogne a cielo aperto sono ormai una costante e, come nelle peggiori località del terzo mondo, l’acqua potabile è ormai una rarità assoluta. Le principali arterie stradali, le vie secondarie non le rammentiamo neanche, sono mulattiere di montagna abbandonate al proprio destino da anni, divenute ormai trappole quotidiane per centauri ed automobilisti reggini, il nostro splendido lungomare ridotto ormai ad un cantiere della forestale mal gestito e soprattutto lasciato all’incuria del tempo e dell’inerzia degli uomini di cattiva volontà. Il turismo tanto acclamato arriva al porto, visto che l’aeroporto ormai è in piena agonia, scende da lussuose navi e si ritrova catapultato nel degrado periferico della peggiore metropoli esistente, con tendopoli in bella vista e sporcizia riversata in mare ovunque. Le foto ricordo dei passeggeri dell’”Aida” sbarcati qualche giorno fa a Reggio Calabria? Dinanzi allo scempio perpetrato da un “albero” traditore al gazebo di “Sottozero”. E le misure di contrasto messe in campo dal comune per far fronte a tutto ciò? NESSUNA, solo parole e comunicati stampa e, ahimè, diatribe politiche di carattere infantile. Si, purtroppo per tutti noi, il sindaco e la sua allegra brigata di inconcludenti consiglieri sono impegnatissimi nel delegittimare e screditare la persona dell’assessore Angela Marcianò. Manca l’acqua nelle case dei reggini? Le priorità adesso sono altre, dimostrare per esempio che la Marcianò è improvvisamente divenuta la più incapace degli amministratori ed il simbolo indiscusso degli assenteisti di giunta, un peso che rallenta la fulgida azione del sindaco Falcomatà e dei suoi miopi sodali. Una ossessiva presenza che rischia di oscurare i “brillanti” risultati conseguiti da questi nani della politica locale che, viste dissolversi le ambizioni romane di partito, si sono lanciati in una rocambolesco tiro al bersaglio a discapito dei problemi reali che la città vive. Non passa giorno che non assistiamo al fallimento continuo di questa amministrazione falcomatiana ed all’imbarazzante suo tracollo, un susseguirsi di goffi tentativi nella speranza di rimanere delle vergini immacolate in questo mondo di peccatori dove, quello che oggi è il peccato, ieri era il verbo indiscusso di sua maestà Renzi. In questo folle sproloquio oltre alla goffaggine ed alla incapacità, resto basita nel vedere anche la mancanza di rispetto verso lo status femminile della collega Marcianò, costretta a difendere la sua maternità dalla tracotanza maschile dei suoi ex-colleghi d’avventura, ed alla quale mi sento di offrire, per questa circostanza, tutta la mia solidarietà. Ma è anche vero che quando un assessore presenta al pubblico un risultato importante per l’intera comunità come la ripresa dei lavori del palazzo di giustizia in una cornice solitaria, senza il sindaco e la giunta intera, e si “appropria” personalmente di cotanto merito, allora vuol dire che esiste un problema veramente grande. Dissi qualche giorno addietro al sindaco ed alla sua giunta di dimettersi, ebbene, oggi, alla luce di quello che accade sotto gli occhi di tutti e nell’indifferenza generale di chi dovrebbe avere più di un sussulto, ribadisco il concetto con più forza: DIMETTETEVI, tutti, e vergognatevi dell’utilizzo personalistico dei vostri ruoli pubblici per ambizioni personali. Ambizioni vergognose che nulla hanno a che vedere con l’interesse della Città e che oggi stanno sacrificando il benessere della comunità per il raggiungimento di meri obiettivi personali. DIMETTETEVI, oggi stesso con un estremo atto di dignità, dimostrando così di averne ancora, facendo pubblica ammenda del vostro agire egoista e prevaricatore. Lasciate gli oneri di cui siete assolutamente immeritevoli e date lustro alla vostra incapacità politica in altre sedi, anche senza tessere di partito o tagliandi vari, ma affrettatevi perché il tempo per trovare uno spazietto al sole in sedi romane sta per scadere. La conquistata ed abbandonata Reggio Calabria non è più disposta ad essere usata come traghetto verso mari più tranquilli, non è più disposta a tollerare scenate fratricide mentre tutto va a rotoli, dispute fra belli senza sostanza e prime della classe, dove tutto il contorno insignificante fa il tifo per l’una o per l’altra parte. Dovreste essere proprio voi a ricordarvi che “Reggio non Tace” più. La Città vi ha già “dimesso”, ma l’incuria verso gli altri non vi consente di vedere neanche questo.
Il Consigliere Comunale – Mary Caracciolo