Due donne, autrici “seriali” di furti commessi con la tecnica detta “dell’abbraccio”, sono state identificate dagli investigatori del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio. Si tratta di due romene, di 23 e 25 anni, senza stabile dimora e con numerosi precedenti. Alla più giovane i poliziotti di Via Foscolo attribuiscono sei colpi, tutti commessi a Busto Arsizio dal mese di dicembre 2016 fino allo scorso 30 giugno ai danni di altrettante vittime, cinque uomini e una donna di età compresa tra i 60 e gli 85 anni. La venticinquenne sarebbe comparsa, con funzioni di “spalla”, solo in occasione dell’ultimo colpo. La tecnica criminale utilizzata in tutti gli episodi, ed in numerosi altri casi su tutto il territorio nazionale, è sempre la stessa: la vittima prescelta, generalmente un uomo e più raramente una donna di età avanzata, viene individuata e avvicinata per strada dalla ladra, una donna di piacevole aspetto che subito abbraccia il malcapitato e, a seconda dei casi, avanza esplicite proposte sessuali o millanta una pregressa conoscenza. In realtà la malvivente, nei pochi attimi che ha a disposizione prima di essere respinta, riesce abilmente a sfilare dal collo o dal polso del malcapitato il bottino già adocchiato e che consiste in un orologio d’oro, spesso un rolex, o in un bracciale o collana dello stesso metallo. La Polizia di Stato impegnata in prima linea, senza sosta, con la campagna “Non Siete Soli #ChiamateciSempre “ che lancia degli input chiari e semplici ai cittadini: avere prudenza quando si è avvicinati dagli estranei e chiamare la Polizia in caso di dubbio, denunciare i tentativi di truffa o, nella peggiore delle ipotesi, una truffa subita. Parlarne e denunciare l´accaduto può infatti evitare che l´episodio si ripeta e che siano altri ad esserne vittime. Grazie all´impegno quotidiano della Polizia di Stato, che si concretizza in iniziative di sensibilizzazione ed informazione soprattutto dei cittadini “over 65”, è stato possibile far emergere il fenomeno delle truffe e disarticolare i gruppi criminali dediti a questo tipo di reato. Sono infatti sempre più gli anziani che, seguendo il consiglio della Polizia di Stato, “non si sentono soli e chiamano sempre”.
fonte — http://questure.poliziadistato.it/Varese/