La città è a secco. A secco come le tasche dei reggini, prosciugate da una aliquota ingiustificata, inadeguata, sproporzionata rispetto ad un servizio degno di una città del terzo mondo, altro che metropolitana. Agli atavici problemi idrici cittadini il Sindaco e la sua giunta hanno aggiunto il loro record personale: lasciare senza acqua persino il centro storico. Le proteste della cittadinanza assumono contorni preoccupanti in queste ore perché l’esasperazione ha raggiunto livelli massimi di attenzione. Lo scaricabarile, sport praticato dalla sinistra reggina, non regge più, nemmeno quello tentato da ultimo verso Sorical, poiché i cittadini sanno di avere diritto di protestare nei confronti di chi hanno scelto al governo della propria città e poco importa loro chi gestisce il servizio, ma solo come questo viene reso. Le notizie relative a non meglio precisati lavori in corso in vari punti del territorio urbano lasciano presagire solo ulteriori disagi per chi lavora e torna a casa la sera stanco e bisognoso di lavarsi in questi giorni di caldo soffocante. Questo stato di cose non è più tollerabile da una comunità che ha perso ogni punto di riferimento e che vede violati quotidianamente i diritti civici più elementari. Da quello alla mobilità, ormai negato, per finire ai servizi essenziali per potersi dire cittadino italiano. In una città dove il normale diventa straordinario, perché l’assuefazione ad uno stato di degrado rende una elargizione tutto ciò che in una società civile andrebbe preteso e che un comune dovrebbe regolarmente erogare. Tra promesse da campagna elettorale reiterate a quasi tre anni dalle elezioni e selfies scattati accanto a cestini dell’immondizia e dighe, il mandato di questa amministrazione si avvia a consacrarsi tra i più nefasti che la città abbia mai registrato. Con buona pace delle aspettative di crescita dei reggini ancora una volta mortificati e disillusi.
Roberto Pagano – Dirigente Provinciale – Movimento Nazionale per la Sovranità Reggio Calabria