Bari 14:38 – La polizia di Bari ha fermato un uomo di 38 anni che avrebbe fatto parte del commando di jihadisti aderenti al gruppo terroristico Emirato del Caucaso, quello che diede l’assalto alla Casa della Stampa di Grozny, la notte tra il 3 e il 4 dicembre del 2014, uccidendo 19 persone. Come riporta RaiNews, l’uomo di nazionalità cecena in Italia si sarebbe dedicato al proselitismo, indottrinando altre persone, tra cui i tre espulsi. Durante la conferenza stampa sono stati resi noti alcune conversazioni telefoniche che il ceceno teneva con sua moglie e dove spiegava il suo “ardente desiderio” ad immolarsi. Il 38enne Ceceno era pronto a partire, probabilmente per il Belgio, è il sospetto degli investigatori della Digos, i quali temendo che stesse partendo per andare a compiere un attentato, hanno eseguito tre giorni fa un fermo d’urgenza. Il dettaglio emerge da alcune intercettazioni telefoniche, l’ultima captata è del 29 giugno scorso, in cui l’uomo dice di essere in attesa del permesso di soggiorno per poi partire. Tre persone sono state espulse per ragioni di sicurezza nazionale. Si tratta di due fratelli albanesi di 26 e 23 anni, residenti a Potenza, e una donna russa di 49 che viveva a Napoli, individuati nell’ambito dell’indagine che ha portato al fermo del foreign fighter ceceno. I tre sarebbero stati indottrinati dal 38enne fermato a Bari. Era riuscito a convincere la donna a compiere attacchi suicidi con l’esplosivo.