Primo Notturno delle Muse appuntamento di inizio estate del Laboratorio delle Arti e delle Lettere “Le Muse” di Reggio Calabria che ha aperto domenica scorsa le porte del – giardino d’inverno- sede storica del sodalizio.Un grande evento partecipatissimo per una serata che ha visto un susseguirsi di momenti e personaggi che hanno animato una vera e propria Kermesse ricca di contenuti e valori. La manifestazione denominata “I Notturni” è stata dedicata alla consegna del Premio Muse 2017 assegnato a Maurizio Carnevali artista, pittore e scultore formato a Brera, allievo di Minguzzi, artista che è testimonial della Calabria dell’arte e del mito. Carnevali, emozionato ha ricordato intervistato da Livoti la sua formazione al Liceo artistico Preti, gli incontri importanti ed il ruolo dell’istruzione artistica negli anni sessanta. Ho deciso di rimanere in Calabria nonostante la mia vita movimentata, anche se le mie origini di Villa San Giovanni mi fanno essere anche reggino. La mia pittura come la scultura si fondono in una unica ricerca il mito in una visione quasi fluida della materia in cui inserire l’elemento del tempo divenuto attuale. L’artista ha fatto così memoria delle sue opere il Monumento alle Vittime dell’alluvione della Città di Fiume (ex Jugoslavia), il Monumento a Leonida Repaci – Casa della Cultura Palmi, il Cristo Orante Cripta del Convento dei P.Passionisti Fuscaldo, il Monumento all’Arma dei Carabinieri Aci Castello, il Monumento sacro “Madre degli Emigrati” Toronto, l’altare centrale Duomo di Squillace, il Rifacimento altare centrale Duomo di Crotone, la Fontana con Monumento bronzeo “San Rocco” Palmi, l’ Altare monumentale marmoreo e ambone Chiesa Madre di Borgia, ed ha ringraziato Le Muse per il ruolo che operano nel Sud Italia, ruolo libero ed indipendente rappresentato dal giovane Livoti. Dopo i saluti istituzionali del già sindaco di Palmi Giovanni Barone e di tutti i presidenti convenuti Franca Arena Tucci dell’Adisco, Titti Strano per la Fidapa di Rc, Maria Apollaro di Ekokero’ ed ancora Maria Rosaria Alampi del Circolo Bella Epoque, Maria Frisina della Geppo Tedeschi, della Fondazione Repaci Rocco Militano Giuseppe Livoti insieme alla vice presidente Teresa Polimeni Cordova hanno aperto la manifestazione ricordando come il Premio torna di anno in anno sempre più ricco coinvolgendo le menti versatili della città di Reggio Calabria che promuove e crea cooperazione con la cultura. “Momenti dell’ anima” ha dato il via con i ragazzi del Liceo Artistico Preti e del Convitto Campanella che hanno aderito al progetto teatro con il “Laboratorio Sole Luna del Centro Studi Quasimodo” diretto dall’attore e regista Enzo De Liguoro. I ragazzi hanno ricreato ed estrapolato il momento della ripartenza da Itaca di Danae e Perseo proponendo in chiave contemporanea il tema delle migrazioni odierne. Una sezione è stata dedicata alla città di Reggio Calabria attraverso i documenti storici commentati dalla dott.ssa Maria Fortunata Minasi dell’Archivio di Stato di Rc un susseguirsi di fonti sulla storia del bergamotto da un atto notarile sottoscritto dai sindaci di Reggio nel quale si testimonia che è stato impiantato un bergamotteto in Rada Giunchi oggi Lido Comunale o ancora dalla prima metà dell’ottocento all’ estrazione e commercializzazione dello spirito dell’essenza con la Francia, Marsiglia e Parigi. Memorie sull’agrume di Calabria avvalorate anche dalla presenza del presidente del Consorzio del Bergamotto Ezio Pizzi convinto che in questi anni la vendita dell’essenza ha subito periodi di crisi alternati ad una attenta ripresa economica tanto da avere presto il riconoscimento di bene da tutelare divenendo così denominazione di origine protetta. Il creativo Francesco Logoteta –consulente di immagine ha rivisitato il tema del bergamotto ideando dei look al femminile con composizioni ricche di decori floreali e foglie movimentate mentre la formazione Five Tune con Domenico Repaci – Rocco Spanò – Daniele Gentile – Francesco Drago – Giuseppe Delfino hanno immerso musicalmente il pubblico attraverso lo strumento della tromba nel tema dell’Aida e della Fanfara. Remo Frisina – orefice, infine ha concluso l’evento parlando della storia di una famiglia calabrese, originaria di Cosenza che oggi identifica la famosa storia della Montegrappa, celebre ditta che produce ed ha prodotto nel tempo penne utilizzate nella storia da Paulo Coelho, Quincy Jones e Sylvester Stallone, così come lo ha evidenziato un rappresentante della storica famiglia di imprenditori il dott. Dario Aquila il quale si è soffermato sull’importanza dell’imprenditorialità e della manifattura italiana che è eccellenza nel mondo.