Ci sono eventi che, per la loro estrema drammaticità, danno senso ad intere esistenze e raccontano bene cosa sia in fondo l’essere umano. È il caso del grande gesto di solidarietà che ha avuto luogo nei giorni scorsi all’Ospedale di Reggio Calabria. La tragica morte di una donna, per quanto incomprensibile ed inaccettabile, ha di fatto donato la vita ad altre persone. Non è stata dunque una morte inutile, ma soprattutto inutile non è stata la sua vita! Il gesto d’amore spassionato e di grande “umanità” compiuto dai parenti di C. G. spezza d’un sol colpo tutti i vezzi dei piccoli egoismi, dell’individualismo sfrenato tipico dell’uomo contemporaneo e si riverbera sulla comunità calabrese tutta che di questi gesti si nutre e grazie a questi gesti “rivive”. Qui di seguito il racconto del dott. Giuseppe Sera, della Rianimazione del Riuniti di Reggio Calabria, uno dei medici dell’équipes che ha eseguito il trapianto di organi: “Nei giorni scorsi, nella Rianimazione del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, è avvenuto l’ennesimo gesto di “grande solidarietà”. I parenti di C. G., politraumatizzata di 48 anni, accertata la morte secondo criteri neurologici dai medici, hanno acconsentito al prelievo di organi e tessuti dalla donna al fine della donazione. Essi, iscritti all’Aido nella locride, con il loro splendido gesto dimostrano ancora una volta che i calabresi non sono insensibili alla donazione di organi”. La Rianimazione, guidata dal Primario dott. Sebastiano Macheda, funge da “fulcro” delle attività di donazione. Il responsabile delle attività di donazione – trapianto di organi, tessuti e cellule – del GOM, dott. Giuseppe Sera, unitamente alle equipés chirurgiche locali e a quelle giunte das fuori, ai medici del reparto, al personale infermieristico, ai medici e tecnici di laboratorio, alla Tipizzazione Tissutale, alla Direzione Sanitaria, alla Sala Operatoria, ai volontari, ed all’Ospedale tutto, hanno fatto sì che il processo di donazione andasse a buon fine permettendo in questo modo a molti riceventi di avere la possibilità di una migliore qualità di vita, se non di vita stessa! Tutte le procedure sono ottenute con la supervisione del Centro Regionale Trapianti e del Centro Nazionale Trapianti. “Questi grandi gesti di solidarietà – conclude il dott. Sera – danno nuovo e profondo significato alla professione medica ed infermieristica che, anche quando è costretta ad arrendersi di fronte alla morte, trova il modo di sentirsi utile ed a rinnovare il proprio impegno grazie alla prospettiva di nuove speranze di vita”.
Grazie C. G.