Lo scippo si è compiuto. Il Senato della Repubblica ha votato l’emendamento che prevede lo spostamento della sede principale dell’Agenzia per i beni confiscati da Reggio a Roma. A nulla è valsa l’indignazione della città, a nulla sono serviti gli appelli che da mesi abbiamo lanciato a chi avrebbe dovuto difendere una conquista importante. Parlamentari nazionali, Presidente della Regione, Sindaco di Reggio, Consiglieri Regionali, Metropolitani e Comunali, VERGOGNA!!! Avete consentito che tutto ciò avvenisse, facendo finta di impegnarvi a difesa di questo presidio di legalità, oppure vi siete colpevolmente girati dall’altra parte rendendovi complici di tale scellerata scelta. L’amarezza che pervade l’animo dei reggini è tanta, essere abbandonati dai propri rappresentanti istituzionali rappresenta il peggiore tradimento che un cittadino possa subire da parte di chi invece avrebbe dovuto, con tutte le sue forze e il suo peso politico, mettere in atto qualsiasi iniziativa per dimostrare l’amore per la città. Sono prevalsi, invece, interessi politici personali, prospettive di carriera e di ricandidature. Altro che “nessun passo indietro, non consentiremo questo scippo” come aveva ipocritamente annunciato qualche giorno addietro il Sindaco Falcomatà! Avevamo già denunciato l’inutilità di quella mozione approvata dal Consiglio Comunale. Sarebbe servita una forte presa di posizione con assunzione di decisioni eclatanti. Sarebbe stato necessario un atto d’amore verso la città, sarebbe stato indispensabile avere coraggio, schiena dritta per far sentire forte la indignazione di un’intera comunità! Prendiamo atto che ancora una volta il PD ha tradito Reggio, che i parlamentari reggini hanno voltato le spalle alla propria città, che il Sindaco Falcomatà ha dimostrato anche in questa occasione la sua inadeguatezza e di privilegiare il proprio carrierismo politico rispetto al dovere di tutelare la dignità della nostra Reggio, che i consiglieri Comunali tutti, di maggioranza e di minoranza, si sono rivelati ossequiosi gli uni e “inciucianti” gli altri. Registriamo l’assordante silenzio di quella borghesia intellettuale e di quella “intellighenzia” che in altre occasioni e in altre stagioni erano viceversa tra i maggiori attori dell’attivismo militante. Di questo ne terranno conto i cittadini qualora tutti questi personaggi dovessero temerariamente presentarsi al loro cospetto in una qualsiasi prossima scadenza elettorale. Ai reggini rimane la consapevolezza che pezzo dopo pezzo ci stanno scippando di tutte le conquiste positive degli anni in cui Reggio era governata da una classe dirigente che aveva un peso nei palazzi romani e che soprattutto amava e ama la città con il cuore e con l’anima.
Reggio Calabria, 29 giugno 2017
Il Commissario Provinciale Ernesto Siclari – – Il Commissario Città di Reggio Calabria Franco Germanò