John “Sonny” Franzese, uno dei killer più feroci della storia della mafia negli Usa ed il detenuto più anziano delle carceri federali statunitensi è un uomo libero. Ha appena compiuto la veneranda età di 100 anni. Dopo decenni di detenzione è uscito venerdì dal Federal Medical Center in Massachusetts su di una sedia a rotelle e si è diretto a casa della figlia a Brooklyn, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”. L’ultima condanna risale al 2010, quando a 93 anni gli furono dati otto anni di carcere per aver ricattato alcuni bar e strip club di Manhattan, chiedendo il pagamento di un pizzo. Don Franzese – a lungo alle dipendenze dei boss della famiglia dei Colombo – è stato accusato nella sua vita dell’uccisione di decine di persone, tra le 50 e le 100 vittime. Nel 2010 il giudice federale dell’ultima condanna affermò che per Franzese, nonostante l’età già avanzata, “morire in carcere era una pena più che adeguata considerando il suo stile di vita”. Vita fatta anche di sfarzi e di frequentazioni glamour con personalità dello sport e dello spettacolo, come l’ex pugile Jake LaMotta e Frank Sinatra. Mai il magistrato avrebbe immaginato che oggi Franzese fosse ancora vivo. Ora il primato del detenuto più anziano negli Usa passa ad un altro italo-americano: il gangster Salvatore Sparacio, in carcere a Filadelfia e che ha “solo” 95 anni.
c.s. – Giovanni D’Agata