A pochi giorni da “La festa della musica”, tradizionale appuntamento promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, onorato dall’Amministrazione Comunale reggina con un’intera giornata di spettacoli andati in scena nelle principali piazze del centro, il maestro Roberto Caridi ci tiene a ringraziare tutti coloro che hanno partecipato al successo della kermesse caratterizzata da tredici eventi che hanno dato lustro a diverse location cittadine dalla scalinata del teatro “Cilea” a piazza De Nava, dal Corso Garibaldi a piazza Italia, da piazza San Giorgio al Corso alla Villa comunale, da piazza Camagna a piazza Duomo, dall’Arena dello Stretto alla Rosa dei Venti. “In primis, devo ringraziare l’amministrazione comunale nella persona del sindaco Giuseppe Falcomatà e del consigliere delegato al Turismo e allo Sport Giovanni Latella per avermi dato fiducia, tutti gli artisti che hanno prestato la loro opera gratuitamente, i promoter che hanno regalato alla città una serata magica, i maestri che hanno immediatamente accolto il mio invito e, sinergicamente, hanno lavorato per la realizzazione dell’evento. Spero che questa Festa della musica sia l’inizio di una lunga serie di eventi nei quali oltre a mettere in evidenza i nostri preziosi talenti, si restituisca ai luoghi della cultura come il teatro “Cilea” i suoi preziosi figli. Chissà, magari potremmo ripetere l’esperienza dell’arte in strada o in piazza per la Festa della Madonna”. Il maestro Caridi si sofferma anche sulla “necessità di una programmazione per il teatro Cilea e sulla ripartenza culturale di questa città che deve avvalersi delle forze attive di Reggio che, insieme, devono cooperare per creare stagioni artistiche di alto valore culturale”. “Reggio Calabria ha tantissimi talenti che vanno valorizzati meglio e devono essere gratificati anche economicamente – aggiunge il maestro Caridi – A volte, basta davvero poco: possiamo realizzare eventi con le nostre risorse perché questa città ha sete di cultura e vuole nutrirsi di essa. Sarebbe bello che si riprendesse una vecchia tradizione: far suonare la domenica mattina alla Villa comunale la banda della città. Ma anche, riaprire il nostro splendido teatro Cilea tutto l’anno. Certo, ci vogliono tecnici per organizzare stagioni artistiche e dobbiamo motivare i nostri talenti a rimanere qui. I giovani si formano in riva allo Stretto e poi devono scappare via, andare all’Estero per poter lavorare ma questo non lo possiamo più permettere – conclude il maestro Caridi – Abbiamo un eccellente coro e una sublime orchestra Cilea, un Conservatorio musicale e tante scuole di musica seguite da professionisti del settore dalle quali escono preziosi musicisti perché non farli lavorare a Reggio? Non possiamo più vivere di improvvisazione. La nostra città oggi paga l’improvvisazione del passato”.