Oggi, presso la filiale della Banca d’ Italia di Reggio Calabria, è stato presentato il rapporto 2017 sull’ economia calabrese i cui dati fanno riferimento ad un arco temporale definito che è quello che va dal 2016 ai primi mesi del 2017. Dopo una iniziale debole crescita economica, registratasi nel 2015, la situazione economica calabrese mostra una fase di sensibile rallentamento ma seppure il trend possa, complessivamente, definirsi negativo soprattutto facendo riferimento agli standard pre-crisi non mancano dati incoraggianti in qualche settore rilevante. A parlare così il direttore della Banca d’Italia di Catanzaro, Sergio Magarelli, presente al tavolo insieme ad altri autorevoli rappresentanti del mondo economico e bancario: Antonio Signorello, direttore della filiale di Reggio Calabria, Antonino Tramontana, presidente della Camera di commercio, Iconio Garrì ricercatore filiale Bankitalia Catanzaro e illustratore della relazione . Dal report stilato, analizzando 5 indicatori principali, emerge che assolutamente poco incoraggianti sono i dati inerenti al mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione in Calabria si assesta infatti al 23% a fronte dell’ 11 % di quello nazionale mostrando un gap alquanto pronunciato tra la Regione e il resto del Paese.Tra i giovani calabresi rientranti nella fascia d’ età tra i 15 e i 35 anni, tanti i cosiddetti Neet, che sono senza occupazione, che non studiano, che non frequentano corsi di formazione e non va certamente meglio se si guarda alla componente femminile con un tasso di disoccupazione fermo al 29,2% considerando anche le donne appartenenti a famiglie rientranti nella cd. soglia di povertà. Numeri positivi che, secondo Magarelli, dovrebbero indurre a mantenere un “cauto ottimismo” provengono invece dal turismo(+5,3) in aumento soprattutto durante la bella stagione, dalla crescita dei consumi delle famiglie specialmente nel comparto dei beni durevoli, dal lieve aumento delle esportazioni(+1,3%), dal tasso di variazione dei prestiti erogati dalle banche tornato attivo dopo un periodo di contrazione e dal numero delle imprese operanti nel settore agricolo( +1,1%) e in quello terziario(+1,8%). In ultima analisi – conclude Magarelli – dalle elaborazioni e dagli studi effettuati, emergono alcune rilevanti indicazioni necessarie per favorire la ripresa economica e per implementare lo sviluppo del territorio quali: il proseguimento dell’ efficientamento della giustizia civile in particolar modo in merito alla soluzione dei crediti deteriorati delle banche, la creazione di sinergie tra i piccoli comuni per migliorare i servizi da erogare alle comunità, ma soprattutto ciò che è davvero auspicabile e necessario in termini di progresso e miglioramento consiste nel tentativo di spezzare quella catena perversa creata tra criminalità organizzata e economia illegale, consentendo così alle forze sane presenti nel mondo dell’ economia e della P.A. di operare con legalità in una prospettiva di benessere dei cittadini tutti .
M.S.