Qual è la condizione delle mafie, oggi, in Italia? Davanti alla Commissione il ministro ha fatto il punto della situazione dedicando un «ingrandimento» alle ognuna delle associazioni criminali.
Cosa nostra
Storicamente a struttura piramidale, oggi vive una fase di «inabissamento» dovuta sia a scelte strategiche che alla forte risposta dello Stato, e si caratterizza oggi per carenza di leadership. Una fragilità nella rappresentanza delle figure apicali che pone un problema cruciale: la possibilità che di questo vuoto di potere approfittino coloro che torneranno in libertà al termine della pena. Su tutto domina la figura del latitante Matteo messina Denaro, alla cui cattura lavora un gruppo dedicato, composto da Polizia e Carabinieri, coordinato dalla magistratura. I numeri del contrasto: nel 2017 sono stati catturati 4 latitanti pericolosi, e compiute 14 operazioni, 170 le persone coinvolte.
‘Ndrangheta
È attualmente l’organizzazione più pericolosa perchè è un «player della criminalità nazionale e internazionale», punto di raccordo del traffico di stupefacenti tra Sud America ed Europa. È operativa a 360° in attività che vanno dagli appalti al gioco on line fino alla penetrazione nel mondo del calcio e delle scommesse, aspetto sul quale, ha ricordato il ministro, ha già riferito il capo della Polizia Franco Gabrielli. La sua forza sta nel tenere insieme arcaicità e radicamento nel territorio con modernità e capacità di crescere anche a livello internazionale. I numeri del contrasto: nel 2017 12 i latitanti catturati, 13 le operazioni di polizia giudiziaria per un totale di circa 200 persone coinvolte. Capitolo a parte per l’indagine sul centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Isola Capo Rizzuto, «una ferita inaccettabile per la democrazia italiana». Già prima, ha ricordato Minniti, il ministero aveva avviato due iniziative, rispettivamente nel campo degli appalti pubblici e delle ispezioni nei centri: l’accordo con l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) per l’individuazione di un contratto-tipo già operativo, che prevede il superamento del gestore unico e la suddivisione dell’appalto in lotti; e il programma Mireco sulle ispezioni nei centri, 2.130 quelle già disposte. Subito dopo l’avvio delle indagini, è stata avviata l’ispezione nella prefettura di Crotone, ancora in corso, e disposto l’accesso al comune di isola Capo Rizzuto. Ma l’elemento più importante, «strutturale», secondo il ministro, è la scelta strategica di superare i grandi centri per puntare sull’accoglienza diffusa, per piccoli numeri, spezzettando gli interessi, se si vuole «costruire un argine ai tentativi di infiltrazione mafiosa e corruzione in questo ambito».
Camorra
Si conferma per la struttura oggi più che mai fluida, senza un coordinamento centrale, caratterizzata da un vuoto di potere per la mancanza di figure apicali e intermedie dovuta ai colpi subiti dallo Stato. Un contesto conflittuale in cui emergono protagonisti giovanissimi, che ha visto riprendere recentemente la sequenza di omicidi, soprattutto nelle province e nelle città di Caserta e Napoli, realtà “osservate speciali” alle quali viene dedicato un grande impegno sia nell’attività investigativa che sul fronte del controllo del territorio, con una media di 40 equipaggi al giorno che si aggiungono alle Forze di polizia già in campo in quelle aree.
Criminalità pugliese
Epicentro diffuso nelle province di Lecce, Brindisi, Bari e Foggia, con grande attenzione da parte dello Stato al comune di San Severo dove si sta pensando di costituire un reparto prevenzione e Crimine per il foggiano. Emergono legami con la criminalità albanese, in primo piano nel traffico di droga, cannabis in particolare.
fonte — http://www.interno.gov.it