Questa settimana il presidente dell’Inps, prof. Tito Boeri, ha firmato una serie di importanti determinazioni, che saranno sottoposte all’approvazione del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza: prima nota di variazione al bilancio di previsione 2017; piano di investimento e disinvestimento del patrimonio immobiliare non strumentale e del patrimonio mobiliare 2017-2019; informativa sull’IT nel triennio 2016-2018 I due atti relativi alla parte gestionale, vale a dire il piano sul patrimonio e quello sull’informatica, sono tesi alla riduzione delle spese per il funzionamento dell’Ente attraverso una più efficace gestione e valorizzazione degli immobili da reddito e maggiori risparmi per l’informatica, che rappresenta una delle spese più rilevanti per l’Istituto. Si ricorda infatti che, benché il bilancio dell’Inps rappresenti il secondo bilancio più rilevante nel settore pubblico – dopo il bilancio dello Stato – per volume di flussi finanziari amministrati, l’Istituto ha potere discrezionale unicamente sulle spese di funzionamento, pari a meno dell’1% del bilancio. L’Inps, infatti, eroga prestazioni previste per legge e su queste prestazioni non ha discrezionalità né sull’ammontare, né sui requisiti di accesso. Anche le entrate dell’Inps sono stabilite da provvedimenti legislativi. Sulle spese di gestione l’Inps è tenuto a raggiungere obiettivi di contenimento della spesa previsti dalla legge (oltre 700 milioni che vengono ogni anno riversati allo Stato). L’Istituto, inoltre, contribuisce alla riduzione del debito pubblico mediante attività di contrasto del lavoro nero e dell’evasione contributiva e di riduzione del fenomeno delle prestazioni indebite. Queste attività nell’ultimo anno hanno portato al recupero di circa un punto di PIL per le casse dello Stato.
Prima nota di variazione al bilancio di previsione 2017
Si forniscono di seguito i risultati di sintesi relativi alla prima nota di variazione al bilancio.
il saldo di competenza finanziaria è pari a -6.599 mln (era di -6.551mln nelle precedenti previsioni);
il risultato d’esercizio è di -6.279 mln, a fronte di -6.152 mln del preventivo originario 2017;
l’avanzo di amministrazione previsto, da considerare interamente indisponibile, è pari a 26.363 mln, a fronte dei 26.411 mln previsti in precedenza;
il patrimonio netto previsto alla fine dell’anno è pari a -7.990 mln (era di -7.863 mln);
la gestione di cassa evidenzia una variazione negativa delle disponibilità liquide per 13.915 mln, in quanto il differenziale negativo tra riscossioni e pagamenti di 17.513 mln (a fronte dei 18.598 del preventivo 2017), trova copertura per 3.598 mln con le previste anticipazioni di bilancio dello Stato.
Contributi e prestazioni
Le entrate contributive complessive previste sono di 219.730 mln, con un aumento dello 0,2% circa rispetto al dato precedentemente previsto di 219.287 mln. L’aumento più significativo si verifica per le Gestioni Dipendenti Pubblici, in relazione ai previsti rinnovi contrattuali ed a nuove assunzioni nell’ambito delle amministrazioni dello Stato.
Ammontano invece a 315.104 mln le uscite per prestazioni, con un incremento di 2.562 mln rispetto ai 312.542 mln precedentemente previsti. In particolare, le prestazioni pensionistiche (276.902 mln) aumentano di 1.586 mln (+0,58%) rispetto alle previsioni 2017 (275.316 mln), mentre quelle temporanee incidono per 38.202 mln, con un aumento di 976 mln rispetto al preventivo originario (37.226 mln).
Trasferimenti ed anticipazioni
Il sostegno complessivo dello Stato (in termini di competenza finanziaria) è pari a 113.344 mln, così ripartiti:
109.746 mln di trasferimenti di parte corrente, con un incremento di 2.375 mln rispetto alla previsione precedente di 107.371 mln;
3.598 mln di trasferimenti in conto capitale per anticipazioni di bilancio, con un aumento di 1.329 mln rispetto a quelle previste nel preventivo originario, pari a 2.269 mln.
I trasferimenti includono il finanziamento della spesa per invalidi civili per 17.450 mln e la quota parte di ciascuna mensilità di pensione erogata per 22.903 mln.
Spese di funzionamento
Le spese complessive di funzionamento dell’Istituto sono pari a 4.152,1 mln, in linea (-0,01%) con il dato previsto dal bilancio preventivo originario (4.152,5 mln).
Vengono trasferiti al bilancio dello stato 740,8 mln di risparmi, un incremento dello 0,7% rispetto al 2016, quando i trasferimenti sono stati di 735,6 milioni.
Crediti contributivi e relativa svalutazione
Il valore nominale dei crediti contributivi previsti al termine dell’anno è pari a 109.697 mln, con una diminuzione di 15 mln rispetto ai 109.712 mln previsti in origine.
L’ammontare complessivo previsto del Fondo svalutazione crediti è quantificato in 59.558 mln, con una percentuale media di svalutazione del 54,3%.
La risultante delle operazioni di accantonamento a detto Fondo, per l’anno 2017, ha inciso sul risultato economico d’esercizio per un importo pari a 701 mln.
2. Piano di investimento e disinvestimento del patrimonio immobiliare non strumentale e del patrimonio mobiliare 2017-2019
Il patrimonio immobiliare dell’Istituto è composto da poco più di 30.000 unità immobiliari suddivise fra unità residue delle operazioni di cartolarizzazione (25.000 unità) e unità immobiliari non cartolarizzate (5.000 unità) per un valore complessivo di bilancio di circa 2,5 miliardi di euro.
Il Piano di investimento e disinvestimento, in attuazione delle vigenti disposizioni di legge, prevede la completa dismissione del patrimonio immobiliare sia attraverso la cessione diretta con salvaguardia dei diritti di opzione e prelazione riconosciuti ai conduttori, sia attraverso il conferimento di parte del patrimonio al fondo immobiliare i3-INPS gestito da INVIMIT sulla base di portafogli specificamente individuati.
Gli immobili inoptati e quelli liberi saranno oggetto di dismissione a mezzo procedure ad evidenza pubblica (aste).
I criteri e il piano verranno ora trasmessi al Consiglio di Indirizzo e Vigilanza, per l’approvazione definitiva di competenza, e successivamente verranno trasmessi al Ministero dell’economia e delle finanze ed al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
3. Informativa sull’IT nel triennio 2016-2018
L’andamento storico della spesa ICT dell’Istituto, per il periodo 2009-2016, relativa all’incidenza sul flusso finanziario e sulle erogazioni, evidenzia una significativa diminuzione della spesa.
La riduzione della spesa dal 2012 (anno di integrazione di INPDAP ed ENPALS) al 2016 sfiora il 40%, passando da circa 500 mln a circa 300 mln. Negli ultimi 2 anni, inclusi gli investimenti, la spesa IT si è attestata su livelli inferiori a quelli del 2009.
Questa riduzione è stata possibile anche grazie ai progetti di reinternalizzazione delle piattaforme tecnologiche avviati dall’INPS a partire dal 2013. Tale processo ha comportato forti economie di scala.
Il budget di spesa previsto per gli anni 2017 e 2018 è pari a, rispettivamente 409 milioni e 404 milioni di euro. Le previsioni di spesa crescono nel 2017 rispetto agli anni precedenti poiché comprendono gli importi (basi d’asta) relativi a nuove gare in via di aggiudicazione e rinnovi di licenze software:
licenze software e noleggio hardware (circa 20% di incremento dal 2013 al 2018);
assistenza, manutenzione software e servizi informatici (circa 7% di incremento dal 2013 al 2018).