La delicata vicenda del possibile spostamento della sede centrale dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati da Reggio Calabria a Roma sta tenendo col fiato sospeso quanti ne comprendono l’intrinseco ed importante significato. Il “trasloco” di un’istituzione, simbolo per definizione stessa del contrasto al malaffare, non può che essere visto come una sconfitta per la città dello Stretto. Quasi come una mancanza di fiducia dello Stato centrale nei confronti di quanti sul territorio quotidianamente si battono per sconfiggere la ‘Ndrangheta. Una proposta portata avanti di Rosy Bindi, eletta in Calabria, tra le file del PD ma che con nostro territorio è evidente ha poco in comune oltre a disconoscerne le dinamiche più delicate. Oggi sono in tanti a sollevare il problema ma è da anni che parte della destra reggina ha segnalato quanto oggi si sta avverando, un lasso di tempo durante il quale il disinteresse dei rappresentanti politici reggini che siedono a Roma è stato totale. Unico a non aver mai abbassato la guardia è l’ex Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti (oggi nel direttivo e tra i fondatori del Movimento Nazionale per la Sovranità), che come al solito, non esita a “metterci la faccia” e dal suo profilo ufficiale di Facebook posta: “Durante la mia attività politica ho sempre messo Reggio al centro di tutto. Tante volte ho ribadito pubblicamente che un amministratore deve essere guidato dall’amore per il proprio territorio e dal rispetto delle sue peculiarità, MAI da una tessera di partito. Ho avuto il privilegio di militare, per decenni, in una coalizione che non ha deluso questo mio sentimento e che ha sempre inteso prestare ascolto alle istanze provenienti dalla mia comunità. Ciò che accade oggi mi dice che non è più così: scarso peso politico di chi amministra la città? Assenza di un’adeguata classe dirigente? Poco importa… Reggio sta soccombendo anche nei rapporti col governo centrale, regredendo di giorno in giorno! Per questo motivo ho scelto di essere presente alla manifestazione in difesa della sede principale dell’Agenzia dei Beni Confiscati, istituita e fortemente voluta dal governo di centrodestra, ennesimo segnale di alta considerazione, dopo il riconoscimento dello status di città metropolitana, verso i Reggini. La Reggio di quegli anni aveva condiviso un sogno, intravedeva una prospettiva. Oggi ‘Reggio Tace’ vergognosamente. Reggio è Patria!“ Un messaggio a “cuore aperto”, quello dell’ex-governatore, che invita tutti i reggini, al di là delle barriere politiche, a battersi contro l’ennesima spoliazione ingiustificata di un territorio già martoriato in ogni settore e dimenticato spesso dallo Stato. Giuseppe Scopelliti, auspica che lunedì al sit-in di fronte alla sede dell’Agenzia deciso attrarre l’attenzione sul saranno in molti i reggini a rispondere presente, così come lui stesso farà.
Fabrizio Pace