Ieri è stato firmato un importante protocollo che stipula un patto di cooperazione fra SUL-comparto Trasporti, Faisa-Confail e Fast- Confsal, relativo al settore dei trasporti. Questo patto prefigura una alleanza sui temi vertenziali e contrattuali del settore e l’avvio di un percorso unitario che ci fa tutti più forti in vista delle elezioni RSU del prossimo anno. Si tratta di una svolta che può rivelarsi decisiva nelle sorti del sindacalismo indipendente italiano, uso a dividersi quanto e più che la politica. Questo passo, invece, per quanto ancora incompleto, indica una inversione di tendenza, il crollo dei muri di separazione che producevano una rappresentanza frammentata e complessivamente debole, tranne punti di forza rilevanti in questa o quella situazione. Ora bisogna lavorare per estendere quel Patto ad altri settori, altri territori, altri Sindacati indipendenti perchè sia possibile che le forze unificate ottengano un buonissimo risultato di valore e peso nazionale alle elezioni RSU nel Pubblico Impiego e nella Scuola, come anche nei settori privati. Così potremo dare una spinta decisiva anche all’adozione di una nuova legge sulla rappresentanza sindacale che, mutuando quella già in vigore nel Pubblico Impiego, affermi il diritto dei lavoratori di scegliere da chi farsi rappresentare in ogni contratto (nazionale o decentrato), territorio ed azienda. Il SUL aveva deciso di perseguire strategie unitarie nel proprio congresso di sei mesi fa e lo ha fatto con ostinazione ed apertura, e con il rispetto per gli interlocutori sindacali e le organizzazioni con cui si dialogava. Non è un successo solo del SUL, anche se bisogna sottolineare che c’è una associazione sindacale che decide ed opera di conseguenza, secondo i migliori esempi da applicare a chi svolge un ruolo pubblico. È, anche, un segno di forza che viene da tutti i protagonisti, a partire dai nostri colleghi di Confail e Confsal. Continueremo a ricercare intese unitarie dovunque, anche nei territori, in Calabria come altrove. E tutto avverrà con le più ampie aperture e disponibilità, ma con due sole pregiudiziali: avere come punto di partenza e di arrivo gli interessi ed i bisogni dei lavoratori e rispettare tutti gli coloro che sono disponibili a ricercare intese unitarie che mai, in nessun caso, significano annessioni o sottomissione. Poi, innescato il processo politico-sindacale unitario, vedremo cosa si determinerà in futuro, se i tempi saranno maturi per ulteriori avanzamenti delle prassi unitarie. Ma avremo tempo per valutare cosa serva ai lavoratori italiani che intendiamo tutelare.
Reggio Calabria 1giugno 2017 ALDO LIBRI