‘Ndrangheta: sequestrati beni ai “Crea” per 200 mila € e confiscati beni ai “Bellocco” per 1.500.000 €

Nella mattinata del 29.05. u.s., la Polizia di Stato ha messo a segno un ulteriore attacco agli interessi criminali della cosca di ‘ndrangheta dei CREA, operante nella Piana di Gioia Tauro, attraverso l’aggressione ai patrimoni illeciti nella disponibilità dei suoi principali esponentiStamane, ad esito di una complessa attività investigativa diretta dalla Procura della Repubblica – Ufficio Misure di Prevenzione di Reggio Calabria ed eseguita dal personale della locale Divisione Polizia Anticrimine, è stata data esecuzione a un Decreto di sequestro beni, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di C. G., cl. ’56, di Rizziconi, in atto detenuto, esponente di spicco della citata cosca, operante nel Comune di Rizziconi ed in quelli limitrofi della Piana di Gioia Tauro. C. era stato arrestato dalla locale Squadra Mobile nel maggio 2014 in esecuzione di Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Deus”, coordinata dalla D.D.A. reggina, a carico di 16 esponenti della citata cosca di ‘ndrangheta, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni e truffa alla Comunità Europea.

In particolare, l’attività investigativa aveva evidenziato l’assoluta egemonia della cosca CREA, esplicata sul territorio come una vera e propria “signoria”, sia nell’esercizio delle tradizionali attività criminali che nel totale condizionamento della vita pubblica, tanto da determinare, nel 2011, lo scioglimento del Consiglio Comunale di Rizziconi. Le indagini patrimoniali hanno dimostrato che i citati soggetti, in virtù della loro appartenenza al clan mafioso, erano riusciti, con il profitto derivante dalla gestione delle attività illecite e avvalendosi della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo, ad accumulare un ingente capitale, sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, che reinvestivano nell’acquisto di terreni, società e beni immobili, intestati, al fine di eludere la normativa antimafia, ai propri familiari o a soggetti terzi.

 Il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo le risultanze investigative della locale Divisione Polizia Anticrimine, ad integrazione di un primo Decreto emesso il 20 giugno 2016, con cui era stato disposto il sequestro di 2 appezzamenti di terreno, 1 appartamento e 2 imprese individuali riconducibili a C. G., con l’odierno provvedimento ha sequestrato ulteriori 2 appezzamenti di terreno di vaste dimensioni, del valore complessivo di 200 mila euro. Un ulteriore attacco agli interessi criminali della cosca di ‘ndrangheta dei BELLOCCO, operante nel Comune di Rosarno ed in quelli limitrofi della Piana di Gioia Tauro, con ramificazioni nell’Italia settentrionale, in particolare in Emilia Romagna ed in Lombardia, è stato altresì messo a segno dalla Polizia di Stato. Ad esito di un’articolata attività investigativa diretta dalla Procura della Repubblica – Ufficio Misure di Prevenzione di Reggio Calabria ed eseguita dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Reggio Calabria, è stata data esecuzione, con la collaborazione dell’omologo Ufficio della Questura di Mantova, a un Decreto di confisca di beni emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti di L. C. A., cl.’64, nativo di Galatro, in atto detenuto, esponente della potente cosca dei BELLOCCO. L. era stato arrestato nel maggio 2012 dalla locale Squadra Mobile in esecuzione di Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Tramonto”, frutto di un lavoro congiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, della Procura della Repubblica di Palmi e della Procura Federale della Svizzera a carico di 23 esponenti della citata cosca di ‘ndrangheta, ritenuti responsabili di associazione per delinquere di stampo mafioso, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, estorsioni connesse ai lavori di ammodernamento della A3.

L’operazione “Tramonto”, oltre a confermare la pervasività della cosca BELLOCCO nei settori tradizionali delle armi, della droga e delle estorsioni, ha fatto luce sugli investimenti della predetta cosca nell’Italia settentrionale, culminati nell’assunzione del controllo di una importante realtà imprenditoriale dell’hinterland milanese, con varie sedi secondarie, titolare di importanti commesse da parte di prestigiosi operatori del settore dei servizi televisivi e telefonici (tra cui Sky Italia, Vodafone, Wind, R.T.I.). Il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo le risultanze delle indagini patrimoniali, ha disposto la confisca di una lussuosa villa sita in Monzambano, in provincia di Mantova, con annesso appezzamento di terreno, nella disponibilità del citato L., del valore complessivo di euro 1.500.000,00.

Comunicato Stampa — Questura di Reggio Calabria

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