Libano: I Militari Italiani di UNIFIL celebrano l’ “International Day of United Nations Peacekeepers”

Shama (Libano) 29 maggio 2017 – Si è celebrato oggi l’ “International Day of United Nations Peacekeepers”, a memoria di tutti i militari e civili delle Nazioni Unite che hanno perso la vita nelle operazioni di mantenimento della pace nelle aree più difficili del pianeta. Anche i caschi blu italiani, insieme al contingente internazionale impiegato nella missione UNIFIL, hanno celebrato presso il quartier generale in Naqoura, nel Sud del Libano, questa giornata in memoria dei circa 3500 caduti e in onore dei più di 113.000 militari, poliziotti e civili che oggi prestano il loro servizio a favore delle popolazioni in difficoltà. La Missione UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon), nata nel 1978 con le Risoluzioni n.425 e n.426 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, vede la sua attuale configurazione di oltre diecimila peacekeepers a seguito del conflitto tra Libano e Israele nel 2006, anno in cui fu incrementato il numero di caschi blu nel Sud del paese dei cedri a seguito della Risoluzione n.1701. Da più di dieci anni, l’Italia partecipa alla missione con l’Operazione “Leonte” per la quale fornisce oltre un migliaio dipeacekeepers che rappresentano, in termini numerici, il secondo contingente più grande, dopo quello indonesiano, tra quelli delle quaranta nazioni contributrici. UNIFIL ha visto al suo comando ben tre Ufficiali Generali italiani e la guida permanente del settore occidentale con la Joint Task Force – Lebanon Sector West, attualmente su base Brigata “Granatieri di Sardegna” e con a capo il Gen.B. Francesco OLLA. In base alla citata Risoluzione n. 1701, i caschi blu dell’Operazione “Leonte XXII” supervisionano, senza sosta, la cessazione delle ostilità attraverso un costante monitoraggio della Blue Line (la linea di demarcazione tra Libano e Israele); il supporto alla popolazione locale, attraverso la funzione operativa di cooperazione civile-militare (CIMIC); il supporto alle Forze Armate libanesi dislocate nel Libano del Sud, attraverso il coordinamento, la pianificazione e l’esecuzione di attività addestrative e operative congiunte.

 

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