Falcomatà non muove un dito
Mentre l’attuale governo continua a svuotare Reggio Calabria il Sindaco Falcomatà silente, non muove un dito a difesa dello spostamento della sede principale dell’Agenzia dei beni confiscati dalla nostra città a Roma. Un’ ulteriore furto eseguito sotto gli occhi ignavi della deputazione reggina ancora una volta non pervenuta. Discesa ripida e senza appigli quella intrapresa dalla nostra città quando più di due anni fa si è ritrovata alle urne per riavere un sindaco e un consiglio cittadino. Da allora Reggio ha cominciato ad essere spogliata di tutto ciò che le amministrazioni passate hanno ottenuto con fatica resistendo ad una forza centrifuga avversa. In una città dove, negli ultimi tempi, si sta assistendo ad una deriva criminale che la sta facendo nuovamente annegare nei ricordi e rivivere il clima respirato una ventina di anni addietro, la risposta più semplice e immediata proposta dal nostro governo è sembrata quella di spostare l’Agenzia dei Beni confiscati che, ancora per poco, avrà sede a Reggio e successivamente a Roma una volta che il testo passerà al vaglio delle Camere. Va sottolineato che l’Agenzia è stata istituita nel 2010 su forte impulso del centrodestra che aveva voluto dare un vigoroso segnale ad un territorio infestato da una delle organizzazioni criminali più invasive e pericolose al mondo, e lo stesso provvedimento era stato approvato e accolto all’unanimità, segno che il bene della città va anteposto responsabilmente a qualunque ideologia. Il confronto animato avvenuto in Commissione Giustizia, che ha come oggetto proprio il trasferimento dell’Agenzia a Roma, ha dell’incredibile e dovrebbe far saltare tutti dalla poltrona, a partire dal Sindaco Falcomatà che per l’ennesima volta sta dimostrando l’ignavia di un mandato che, lungi dalle buone intenzioni iniziali, sta solo costringendo la città a subire inerme un nuovo saccheggio, già condannata all’isolamento infrastrutturale ed economico e che, con le nuove decisioni calate dall’alto, molla le redini sul più grave dei suoi problemi. Non sono queste le risposte che una cittadinanza, bisognosa della presenza dello Stato, deve ricevere nei momenti in cui la malavita alza la voce. Ribadiamo a gran forza che la Politica deve lottare strenuamente per il territorio che rappresenta e non barattare il suo benessere per volgari interessi di partito. E con il nuovo testo sarà proprio il Ministero dell’Interno competente in materia di Agenzia dei Beni Confiscati: non possiamo non chiederci cosa farà il ministro Marco Minniti, REGGINO, al riguardo e che grazie alla carica rivestita ha gli strumenti adatti per far sì che la follia partorita in commissione Giustizia non si realizzi. Chiediamo ai nostri deputati e senatori calabresi (paurosamente silenti e paralizzati su qualunque istanza territoriale) di reagire, con emendamenti e forzature politiche, a quest’opera di smantellamento a nostro danno. L’ultima richiesta la rivolgiamo al sindaco metropolitano Falcomatà: siamo stanchi di questa politica scialba incapace di assumersi responsabilità e di giocarsi la faccia se non per interesse personale, quanto ancora dobbiamo subire perché la città si svegli da questo sonno d’incanto mentre ci viene tolto tutto sotto il naso?
dott. Massimo Ripepi
Consigliere Comunale RC (FdI-AN)