Lo riferisce l’OCSE in occasione della presentazione di uno studio realizzato su Finlandia, Francia, Italia e Gran Bretagna
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) in occasione della pubblicazione di uno studio teorico, ha riferito che il reddito universale porterebbe ad un generale «aumento delle tasse e ad un taglio delle prestazioni sociali per numerosi cittadini». L’analisi in materia è stato realizzato prendendo in esame quattro Paesi: Finlandia, Francia, Italia e Gran Bretagna. In pratica, secondo l’organismo internazionale con sede a Parigi, «le riforme destinate ad ampliare i dispositivi di aiuto al reddito dovrebbero essere attuate per tappe, lanciando in parallelo un dibattito su appropriate modalità di finanziamento e una distribuzione più equa dei frutti della crescita». Per valutare l’impatto potenziale di un reddito di base, osserva Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, gli esperti dell’Ocse, hanno dunque sviluppato uno scenario in quattro Paesi Ocse: Finlandia, Francia, Italia e Regno Unito. Tra l’altro, in Francia e in Italia, «i giovani pensionati (tra i 55 e i 64 anni) e un grande numero di disoccupati avrebbero da perdere». In Francia e in misura minore in Finlandia e nel Regno Unito i nuclei con reddito medio avrebbero invece da guadagnarci.
c.s. – Giovanni D’Agata