I dati diffusi dalla Camera di Commercio sui flussi turistici internazionali del 2016 nella Città Metropolitana di Reggio Calabria ci consegnano dei risultati che, se da un lato possono sembrare contraddittori, dall’altro invece sono lo specchio fedele di una situazione che da sempre caratterizza la debolezza strutturale e strategica del nostro territorio in ambito turistico. A fronte di un considerevole aumento delle presenze di viaggiatori stranieri, che nel 2016 crescono di un terzo rispetto l’anno precedente arrivando a 62.000 unità, diminuisce altrettanto decisamente la spesa da loro sostenuta che, nello specifico, si attesta a soli 24 milioni di euro contro i 36 dei primi dieci mesi del 2015. Come leggere quindi questi numeri apparentemente contrastanti? Innanzitutto non si può fare a meno di notare come questo rilevante incremento di presenze straniere coincida con la riapertura della totalità delle sale del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria avvenuta proprio nel 2016. Dall’inaugurazione il Museo ha avuto un notevole afflusso di visitatori contribuendo in maniera sostanziale a far piazzare la Calabria al secondo posto, tra tutte le regioni italiane, per maggior tasso di crescita (+17,6 %) nella classifica stilata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Da questo quadro si evince quindi che buona parte dell’incremento di presenze straniere si deve presumibilmente anche al Museo, grande attrattore internazionale grazie agli inestimabili tesori custoditi al suo interno, a dimostrazione che l’arte e la cultura sono elementi indispensabili nel quadro di uno sviluppo territoriale sostenibile e duraturo. Il problema però nasce dal fatto che la città non riesce a sfruttare l’incredibile opportunità data dalla presenza di una struttura museale così importante e conosciuta che in altre realtà, dove il turismo è gestito come concreta risorsa portatrice di ricchezza, sarebbe divenuta già da tempo un formidabile volano di sviluppo intorno al quale costruire un sistema di offerta e accoglienza così da sfruttare al meglio i flussi turistici rendendoli economicamente produttivi. A questo aggiungiamo un ulteriore dato, quello dei pernottamenti che, rispetto al 2015, rimangono sostanzialmente stabili non seguendo il trend di crescita delle presenze Al momento dunque molti dei visitatori stranieri, evidentemente, rimangono nella città metropolitana per un solo giorno, probabilmente giusto il tempo della visita al museo e, se va bene, di una breve passeggiata sul lungomare, senza che la loro presenza porti alcuna concreta ricaduta economica. Questa situazione, a maggior ragione oggi leggendo questi dati, non è più tollerabile. È inconcepibile che un risultato positivo come il rilevante aumento di presenze turistiche straniere sia accompagnato da un clamoroso calo degli incassi pari a 12 milioni di euro rispetto l’anno precedente. Reggio non è nelle condizioni di lasciarsi sfuggire ulteriori occasioni di crescita né, tantomeno, di far fronte a perdite economiche di tale portata. Non se lo possono permettere le aziende ormai allo stremo, i lavoratori tanti dei quali sempre più preoccupati per il mantenimento del loro posto di lavoro e l’enorme platea dei disoccupati, soprattutto giovani, che non ripone più alcuna speranza nel futuro. Crediamo sia giunta l’ora di discutere seriamente di un piano di sviluppo turistico territoriale in un tavolo condiviso tra le istituzioni e le associazioni rappresentative del tessuto economico cittadino così da poter attivare, nel più breve tempo possibile, strategie concrete ed efficaci che consentano nell’immediato di valorizzare i flussi turistici attuali e, successivamente, di creare un sistema integrato di accoglienza e promozione che permetta un consistente aumento di tali flussi e la conseguente efficace gestione degli stessi. Siamo convinti che la crescita economica e sociale del nostro territorio passi obbligatoriamente da scelte precise e inequivocabili che individuino nel turismo uno dei principali pilastri sui quali sostenere lo sviluppo economico metropolitano e per questo ci batteremo al fianco di commercianti, imprenditori e lavoratori, disponibili sin da subito a fornire il nostro contributo in termini d’idee e proposte.