Pyongyang 09:20 – Dopo l’ultimo test missilistico del regime di Pyongyang avvenuto ieri e descritto in questo articolo, nuovo test balistico corea del nord, la Corea del Nord torna a “minacciare” gli USA di Donald Trump.
Come ci riporta RaiNews, Pyongyang ha accusato gli Usa di “tiranneggiare” i Paesi che non hanno un arsenale nucleare e ha avvertito Washington di non mentire sostenendo che la sua terraferma non è alla portata del missili nordcoreani.
La prima conseguenza dell’ennesimo test sarà la riunione a porte chiuse indetta d’urgenza per domani dall’ONU, nella quale si discuterà per l’appunto del lancio avvenuto ieri. Anche la Cina ha condannato il nuovo test e ha invitato Pyongyang a “contenersi”.
“Siamo contrari alle violazioni delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu messe in atto dalla Corea del Nord”, ha ribadito il ministero degli Esteri di Pechino, che ha lanciato un nuovo appello alla “moderazione” a tutte le parti. E’ arrivata anche la condanna del nuovo presidente sudcoreano, Moon Jae-In, che ha definito il primo test dopo la sua investitura “una grave minaccia alla sicurezza regionale e una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.
Moon, che dopo la sua vittoria si era detto pronto ad andare a Pyongyang se ci dovessero essere le condizioni giuste, ha chiesto alla Corea del Nord di cambiare atteggiamento. Il premier giapponese Shinzo Abe ha definito i ripetuti lanci di missili nordcoreani “una grave minaccia per il nostro Paese” e una “chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza ONU”.
Quindi, se fino a qualche giorno fa sembrava che uno spiraglio di distensione poteva esserci, ascoltando le dichiarazioni di Trump e del nuovo presidente della Corea del Sud, oggi sicuramente sarà molto più difficile cercare una via di mediazione.