L’ International Fashion Week di Reggio Calabria si è appena conclusa con successo, cosa ha rappresentato per te quest’esperienza?
L’International Fashion Week è stato il mio trampolino di lancio. Sono contenta di aver presentato qui, nella mia città, la mia prima collezione, fino ad ora ho sempre lavorato per altre aziende. E’ stata un’esperienza emozionante, ho avuto modo di prendere contatto ma soprattutto ho avuto un grande riscontro da parte del pubblico. Gli abiti sono piaciuti moltissimo ed ho già avuto le prime richieste. Sono felicissima!
Quando è nata in te l’idea di diventare stilista?
E’ successo tutto quando avevo 11 anni. Mi è sempre piaciuto disegnare, sono nipote d’arte ( mio zio era lo scultore e pittore reggino Pasquale Panetta ), inizialmente mi dilettavo in paesaggi e figure femminili. Poi una sera stavo guardando la televisione ed in onda c’era un servizio su una collezione di Gianni Versace. Sapevo chi era, che era originario di Reggio e nutrivo una grande stima per quello che era riuscito a fare ed ottenere. Spontaneamente ho iniziato a disegnare i miei primi figurini. Passarono 3 anni circa ed in casa qualcuno aveva comprato “L’Alchimista” di Paulo Coelho. Mi colpì subito la copertina, così colorata e piena di simboli. Iniziai a leggerlo e ne rimasi stregata. In questa storia l’autore parla della “leggenda personale” che ciascuno di noi ha. E’ quello che si è sempre desiderato fare, sin da piccoli. Nel primo periodo della vita infatti, tutto è chiaro, perché tutto appare possibile e i giovani non hanno paura di sognare e di desiderare di raggiungere i loro obiettivi. Capii allora che avrei dovuto fare la stilista. Dovevo trasformare il mio hobby in un lavoro. Lo scopo della mia vita era vestire le persone e renderle più belle.
A cosa ti ispiri quando crei i tuoi modelli?
L’ispirazione varia da collezione a collezione. Mi piace cambiare, fare cose sempre diverse mi stimola. Ma quello che rimane sempre intatto è il proprio stile. Quando disegno, poi, penso sempre ad una donna forte, determinata e olare. Mi piace l’idea di renderle belle, affascinanti e seducenti. Con un mio abito addosso devono essere uniche e questo dà un grande senso di potere.
Lo stilista che per te rappresenta il Top?
Il mio mito è e sarà sempre Gianni Versace. Oggi ammiro molto Fausto Puglisi ed il direttore creativo di Balmain, Olivier Rousteing. Sono pazza dei suoi abiti!!
Ci sono persone che pensano che nella vita la moda non sia fondamentale qual è la tua opinione a riguardo?
E’ chiaro che la moda, per es. , non salva vite umane! Però dà lavoro a moltissime persone. Coprirsi con indumenti è un bisogno primario dell’uomo. Vestirsi con capi che ci fanno sentire bene ci aiuta ad essere più sicuri di noi stessi, a rapportarci meglio con gli altri, migliora la nostra immagine e diventiamo un piacere per gli occhi di chi ci guarda. Non dimentichiamo poi che la moda è qua si un’arte e le maestranze italiane sono le migliori e più famose al mondo. Chiaro è che non bisogna diventare dei fashion victim, personalmente sono contraria perchè la ritengo una patologia. Basta trovare gli abiti adatti al nostro corpo e personalità.
I tuoi programmi per il futuro?
A breve scatterò il servizio fotografico della collezione, sarò ospite di un programma tv di LaC diretto da Erica Cunsolo e continuerò con la promozione della collezione. Mi hanno già contattata delle riviste di moda straniere e ne sono felicissima. Il 5 Giugno sarò ospite con la mia collezione a Cosenza durante “Moda Movie” e ad Agosto sfilerò all’Arena dello Stretto sempre come ospite dell’evento “Nuovi Talenti per la Moda”. Nel frattempo realizzerò gli abiti che mi hanno richiesto delle clienti ed inizierò a progettare la prossima collezione.
Enrica realizza abiti su richiesta e la si può contattare tramite il suo sito www.enricabv.it e le pagine Facebook, Instagram e Linkedin.
Katia Germanò