Nella giornata di ieri 28 Aprile 2017, a Sant’Eufemia d’Aspromonte, su disposizione della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa – N.O.R. di Gioia Tauro, in esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere nr. 5461/2016 emessa in data 24.4.2017 dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, rintracciavano e traevano in arresto L.G.S., imprenditore reggino di 51 anni, ritenuto responsabile del reato di estorsione aggravata dalla metodologia mafiosa commessa ai danni di altri due imprenditori operanti nel settore edile. Il provvedimento cautelare è il risultato di un’articolata indagine dalla Stazione Carabinieri di Gizzeria Lido (CZ), sotto il coordinamento della Procura Lametina, poi trasmessa per competenza territoriale alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, nel corso della quale i militari dell’Arma, a seguito della denuncia presentata nel marzo 2016 da un imprenditore vittima di estorsione, grazie ad un’intensa attività istruttoria di tipo documentale e dichiarativa, sono riusciti a raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del Lombardo, svelando ed accertando uno scenario di minacce e richieste estorsive che, in ragione delle peculiari modalità e forme di manifestazione, hanno consentito alla Procura Distrettuale Reggina di ravvisare financo la sussistenza dell’aggravante del metodo mafioso. Nell’ambito dell’indagine è stato possibile acclarare come il Lombardo, in qualità di titolare della ditta edile B. & C. con sede operativa a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), mediante violenza e minaccia, avesse costretto per quasi due anni due imprenditori, operanti nel settore edile nei territori delle province di Catanzaro e Reggio Calabria, a:
– scegliere la ditta B. & C. come esclusivo fornitore di calcestruzzo;
– a concedergli in sub – appalto (non autorizzato) l’esclusiva sui lavori di bitumazione nei cantieri aperti in diverse province del territorio calabrese,
– ad acquistare il materiale da lavoro a prezzi evidentemente ben più esosi rispetto a quelli praticati sul mercato;
– a cedere alla sua ditta diversi mezzi d’opera per l’esecuzione dei lavori;
- a pagare, in surroga, il materiale da lui acquistato presso altre aziende
il tutto al fine di procurarsi un ingiusto profitto ammontante ad Euro 615.000,00 circa.Pertanto, in virtù del grave quadro indiziario emerso nel corso delle indagini, la Procura Distrettuale Reggina ha provveduto a formulare una richiesta per l’applicazione di un’idonea misura cautelare a carico del L., richiesta che è stata avallata in toto dall’Ufficio G.I.P. di Reggio Calabria che, nel valutare la gravità indiziaria e le esigenze cautelari, ha ritenuto di dover applicare nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato quindi associato presso la Casa Circondariale di Palmi (RC) a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
comunicato stampa – Carabinieri