Andare in bicicletta: un’attività anti-cancro per una ricerca scozzese

Pedalare anche solo per andare e tornare dal lavoro, è utile alla prevenzione delle malattie cardiovascolari, tumori e tutte le cause di morte precoce, meglio che camminare

Fare attività fisica è ormai universalmente riconosciuto come un modo utile e forse necessario per migliorare le nostre condizioni di vita. Un recentissimo studio pubblicato sulla rivista scientifica BMJ, ci da anche la conferma che utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto (primario o anche secondario) può abbassare drasticamente  le probabilità di incappare in una malattia cardiovascolare o in un carcinoma mortale e la percentuale indicata potrebbe far cambiare a molti il proprio stile di vita: le possibilità si ridurrebbero del 45 %.

Ma v’è di più: coloro che utilizzano regolarmente la bici corrono il 41% di rischio in meno di morire prematuramente a causa di qualsiasi altra malattia. La ricerca è stata condotta da ricercatori dell’Institute of Cardiovascular and Medical Sciences della Glasgow University, in Scozia, che hanno preso in considerazione i dati rivenienti da ben 300mila individui di mezza età tra uomini e donne, osservando le loro abitudini quotidiane per 5 anni e registrando ogni eventuale causa di morte, cancro, e malattia del cuore.

Foto di Thomas B. da Pixabay

Ed i risultati sono stati a dir poco stupefacenti: per le persone che guidano o che prendono i mezzi pubblici ogni giorno per recarsi sul posto di lavoro, il rischio di incappare in un problema di salute si innalza del 27% rispetto a coloro che al contrario scelgono di camminare, e di oltre il 40% rispetto a chi preferisce andare in bicicletta. «Pedalare per tutta la strada verso il posto di lavoro, o anche solo parte di essa, è stato associato ad un sostanzioso calo del rischio di sviluppare un’avversa condizione di salute», ha dichiarato dottor Jason Gill, dell’equipe scozzese. «Se queste associazioni sono causali, significa che avere delle normative che rendano più semplice e più sicuro circolare in bicicletta in città – come per esempio la creazione di corsie appositamente create per i ciclisti, l’apertura di negozi di noleggio bici, ecc. – può senza dubbio contribuire a migliorare il livello della sanità pubblica». In Italia la percentuale di utenti della strada a pedali, secondo alcune statistiche, è arrivata addirittura al 9% (in numeri assoluti sono circa 5 milioni di persone).

Complice la crisi economica e la ricerca di più salutari stili di vita è, infatti, visibilmente cambiato il rapporto dei cittadini con questo ecologico mezzo di locomozione, basti pensare che secondo il censimento Istat del 2001 i cittadini che sceglievano la bici come mezzo di trasporto urbano erano appena il 2,9% della popolazione adulta. Anche se il traffico e la scarsa sicurezza delle nostre strade – rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” – fa evitare a molti l’uso di questo salutare mezzo di trasporto che viene ancora troppo poco incentivato dalle nostre istituzioni ad ogni livello.

c.s. – Giovanni D’Agata

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