Reggio Calabria, “A 25 anni dal trattato di Maastricht. Europa Quo vadis?”

Reggio Calabria – Oggi, 20 aprile,  presso il salone mons. Ferro – Palazzo Alvaro si è tenuto il convegno: ” A 25 anni dal trattato di Maastricht. Europa Quo vadis?”.Presenti al tavolo: Avv Giulio De Caridi, Prof.avv Luciano Maria Delfino, Dott.ssa Francesca Pizzimenti, presidente L.C “Area grecanica”, On Avv Armando Veneto. L’ evento è stato occasione gradita per consegnare il premio” Pr. Dr Domenico De caridi” al prof. Luciano Delfino , come riconoscimento per la ricerca scientifica svolta in Europa. Particolarmente articolato il suo intervento che si è sviluppato attraverso un’accurata analisi di 3 tematiche fondamentali:
– la moneta unica
– l’abdicazione della sovranità nazionale
– la possibilità tecnica dell’Italia di uscire fuori dall’€
Sin dall’inizio la moneta unica è stata concepita come necessario completamento del mercato unico europeo, soprattutto in vista della liberalizzazione dei movimenti di capitale.Tuttavia, il grande sogno di una Europa tesa a realizzare un modello confederale e di unire i Paesi membri intorno a dei valori essenziali come la sicurezza, la difesa, i buoni rapporti commerciali, ha mostrato i suoi limiti strutturali, cedendo il passo ad un’istituzione ontologicamente debole con un sistema bancario traballante, disoccupazione dilagante, debito pubblico in costante crescita, flusso migratorio incontrollabile, scarsa competitività.Non è possibile pensare a una moneta unica senza al contempo realizzare una politica economica, fiscale, di bilancio, comune. Anche la riforma costituzionale del 2001, modificativa dell’ art.117 della Cost.subordinando l’esercizio della potestà legislativa di Stato e regioni anche al rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario ha comportato una erosione dell sovranità dei singoli Stati membri, a favore di élite politico- finanziarie di matrice teutonica che hanno abiurato i principi del liberalismo. Per rilanciare una valida idea di Europa, occorrerebbe rispettare lo stato di diritto, con una partecipazione dal basso alla vita democratica,occorrerebbe che il costo del lavoro fosse uguale in tutti i paesi membri, che vi fosse un collegamento reale tra il mondo universitario e quello del lavoro. Infine, in merito alla possibile uscita dell’ Italia dalla moneta unica, il prof Delfino ritiene possibile attuarla, nel nostro ordinamento, mediante revisione costituzionale. Ultimo, ma non ultimo in ordine d’ importanza,  l’intervento dell’avv.Veneto che ha prospettato l’idea di una Europa del futuro dipinta di rosa, il colore del domani.Prescindendo dalle corporazioni, dai partitismi, dai populismi. L’Europa ha ormai un sentire comune, ha un’anima che ci può consentire di conoscere , la nostra identità, la nostra storia.E la storia dice che seppur con errori, imprecisioni, improvvisazioni, questa Europa merita di continuare,coltivando la speranza.Senza egoismi, oltre i nazionalismi, con responsabilità e fiducia.

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