Se chiedi ai bambini cosa viene loro in mente pensando alla Pasqua, ti diranno le uova, le colombe, l’agnello e, in molti paesi nordici, nonché negli Stati Uniti, il coniglio. Ma forse non tutti sanno perché questi simboli sono associati alla Pasqua. I simboli pasquali:
L’uovo è una metafora della nascita e rinascita, presente fin da tempi remotissimi nella nostra e in altre culture, come quella indiana, celtica o egizia. Non stupisce quindi che sia rimasto a simboleggiare la Pasqua e la resurrezione anche nella tradizione cristiana. Le uova, prevalentemente di gallina, colorate e decorate vengono prodotte e regalate da molti secoli. L’usanza di scambiarsi uova benedette per Pasqua cominciò già tra le prime comunità cristiane. Vi è addirittura una leggenda che parla di come Maria Maddalena depose delle uova ai piedi della croce del Cristo e queste furono arrossate dal suo sangue. Da questa storia nacque l’usanza, ancora in vigore presso i cristiani ortodossi, di scambiarsi per Pasqua delle uova tinte o decorate di rosso.
La colomba è legata allo Spirito Santo della religione cristiana. Lo Spirito Santo viene infatti dipinto come una colomba bianca, che discende dal cielo. Da qui anche l’usanza di portare sulle nostre tavole dolci raffiguranti delle colombe, spolverizzate di candido zucchero o glassa.
L’agnello che si mangia a Pasqua è un simbolo del sacrificio di Gesù, che con la sua purezza si è immolato per la salvezza di tutti. Essendo uno degli animali da allevamento più diffusi nell’antichità era anche quello che poteva essere usato nel banchetto di Pasqua.
La lepre, e più tardi il coniglio bianco, infine, sono delle diffuse allegorie pasquali specie nei paesi nordici che hanno un legame più forte con i festeggiamenti pagani pre-cristiani. Sono animali molto prolifici che rappresentano il rinnovamento della vita a primavera.
fonte: donnamoderna.com