Gestione della crisi “all’acqua di rose”
Reggio è devastata e assetata. Il Sindaco che fa finta di fare il Sindaco non si vuole assumere nessuna vera responsabilità. Il dato certo è: questa amministrazione non ne azzecca una e l’incapacità di Falcomatà ci costerà molto cara. Sono passati quasi trenta mesi e non è cambiato nulla. Non è cambiata neanche la scusa, la colpa di tutto è sempre rigorosamente degli altri. Quello che si sta verificando da diverso tempo nella nostra città è incredibile un’area di 200.000 abitanti che si fregia del blasonato titolo di “Città metropolitana” che ad oggi, nell’Anno Domini 2017, non riesce a garantire i servizi minimi essenziali come l’acqua nelle abitazioni. Basta fare un giro nel centro storico e nei quartieri adiacenti (Reggio Campi, Tremulini, Sbarre, Gebbione, Sant’Anna per dirne alcuni) perché ci si renda conto come fare una semplice doccia sia diventato paradossalmente un lusso. Colpa di Sorical? E’ ciò che il Sindaco e l’Amministrazione comunale tenta di propinarci come scusa scaricando le responsabilità sulla società di gestione delle risorse idriche calabresi, che si è ritrovata solo da poco tempo a dover affrontare le numerose carenze di approvvigionamento d’acqua e a dover mettere le pezze ad una rete fatiscente. Intanto, mentre ancora da 40 anni attendiamo che i lavori sulla diga del Menta siano terminati come promesso dal governatore Oliverio entro questa estate, lavori che finalmente permetterebbero di dormire sonni tranquilli, in centro bisogna dotarsi di salviettine umidificate e tanta pazienza. La pazienza che i cittadini stanno temprando innanzi ad un fatto cronico che il sindaco Falcomatà gestisce “all’acqua di rose” e senza interventi incisivi che possano far sopportare il problema dei rubinetti a secco con i minori disagi possibili. E’ innegabile che ci troviamo innanzi ad una gestione di risorse e personale, da parte dell’amministrazione comunale, inefficace e senza la più basilare cognizione di come vada fronteggiata una situazione divenuta ormai insostenibile, tamponata alla bell’e meglio con interventi dell’ultimo minuto: è chiaro infatti che il consigliere comunale Brunetti, certamente il migliore tra tutti i suoi colleghi, delegato al servizio idrico, fa il possibile ma non può da solo farsi carico di un meccanismo così complesso se non supportato da una macchina esecutiva capace e incisiva di cui il Sindaco non si vuole occupare in nessun modo. Sono dello scorso giugno le dichiarazioni del Sindaco che prometteva la risoluzione del problema entro quest’estate e sarebbe il caso adesso di informare la cittadinanza facendo un punto della situazione riguardo gli agognati lavori sulla diga del Menta e richiamando alle responsabilità l’esecutivo cittadino nella persona di Falcomatà. Mi rammarico di dover ricordare che proprio l’ingegnere Gangemi di Sorical aveva sottolineato, in una intervista di qualche settimana fa, che in tutti gli uffici comunali mancano gli schemi interni e le mappe dei servizi ed è quindi difficoltoso dover fronteggiare tali problematiche senza avere un quadro completo della situazione, visto che quando si presenta la criticità bisogna risalire per tentativi per localizzare il guasto. Siamo di fronte all’ennesimo bluff di questa amministrazione comunale, la più scarsa della storia, incapace di amministrare, guidata da un gruppetto di ragazzini poco competenti, che si occupa della città come se fosse un condominio, in attesa che il proprio capo giunga indisturbato a Roma. I cittadini non ne possono più, l’estate è alle porte ed è ora che si acceleri nelle risposte ma soprattutto nei fatti.