Il decreto Minniti sui migranti è legge. Arrivano i centri per rimpatrio e iter rapido per richieste dʼasilo

12 aprile 2017 – Via libera definitivo al decreto Minniti in materia di immigrazione dall’Aula della Camera. Il testo, su cui martedì il governo aveva avuto la fiducia a Montecitorio con 240 voti a favore, 176 contrari, e 12 astenuti , è legge. Di seguito le novità del decreto:

  • l’apertura di nuovi centri chiamati CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio) che saranno monitorati quotidianamente da varie realtà e istituzioni umanitarie. I nuovi centri saranno in tutto 20, in pratica uno per ogni regione, e ospiteranno al massimo 150 persone ciascuno, per un totale di 1.500-1.600 posti. Previsto l’accesso ai Centri per i rimpatri, senza autorizzazione, per gli stessi soggetti ammessi a visitare gli istituti penitenziari.
  • per le richieste di asilo il decreto prevede l’annullamento del secondo grado di giudizio in caso di negazione del diritto (resta il solo ricorso in Cassazione), la semplificazione di una serie di procedure che riguardano le notifiche dei provvedimenti da parte delle forze di polizia ai migranti, la possibilità di iscriversi all’anagrafe solo con il permesso di soggiorno regolare. Altre modifiche riguardano i casi di irreperibilità. Le notificazioni degli atti delle Commissioni territoriali si perfezioneranno solo previo deposito, per 20 giorni, presso le questure. Sono state apportate, infine, limitate modifiche alle modalità di trascrizione della videoregistrazione del colloquio, mentre sull’istanza deciderà la Commissione territoriale.
  • iter più snelli per i rimpatri; l’obiettivo e’ costruire un sistema di cooperazione con i paesi di provenienza attraverso accordi bilaterali, come già fatto con la Libia, il Niger, il Sudan o la Tunisia. Per quanto riguarda, ancora, il complesso tema dell’accoglienza, il governo punta su un modello più possibile incentrato su quello “diffuso e integrato” con gli enti locali, seguendo quanto già fatto con il sistema Sprar.
  • vengono istituite 26 Sezioni specializzate, presso le Commissioni di merito per l’accoglimento della richiesta di asilo o protezione umanitaria, al posto delle 14 originariamente previste, tante quante le sedi di Corte d`Appello. Prevista ancora la possibilità per l’interessato di presentare istanza motivata per essere udito direttamente dal giudice e che la decisione sull’istanza venga presa in modo collegiale anziché monocratico (fermo restando la trattazione monocratica). Alle Sezioni, già competenti in materia di accertamento dello stato di apolidia, è stata, inoltre, attribuita la competenza in materia di accertamento dello stato di cittadinanza italiana.

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About the Author: Katia Germanò