Reggio Calabria, concluso il Progetto Macramè con il convegno “Il tessuto della solidarietà”

Giunge a conclusione il Progetto Macramè. Circa due anni di attività che hanno coniugato la formazione alla pratica nel campo del volontariato. Una rete che ha coinvolto attivamente 7 associazioni reggine e centinaia di giovani in un percorso incentrato sulle tematiche del volontariato sociale, ambientale, culturale, sulla cittadinanza attiva e sulla cooperazione internazionale. Per tracciare le tappe del percorso, degli attori coinvolti nella rete di Macramè e dell’impatto sulla città si è svolto il convegno “Il tessuto della solidarietà. #NarrazioneMacramè” presso il Campus Scolastico “San Vincenzo de’ Paoli”. Un’occasione di confronto e di mappatura del progetto con un sguardo verso il futuro, verso le energie messe in campo in questi anni che hanno gettato semi di solidarietà e modi di agire da riapplicare ancora sul territorio reggino. «Speriamo e vogliamo – esordisce Giuggi Palmenta, referente del Progetto Macramè – che l’esperienza di Macramè non si disperda e che possa diventare qualcosa di permanente». Un percorso che ha coinvolto, in diversi gli ambiti d’azione e con numerose azioni, Maestri di Speranza, A’rua, Arci, Avis, Did.Ar.T., Ricerca Alternativa e l’istituto scolastico ”San Vincenzo de’ Paoli”. A raccontare alla città, durante il convegno finale, l’esperienza di Macramè, finanziato dalla “Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale” nell’ambito del “Piano Azione Coesione – Giovani no profit”, Saverio Pazzano, referente del progetto, Antonio Romeo, presidente Avis comunale Reggio Calabria, Bruno Demasi, dirigente “San Vincenzo de’ Paoli”, Giuseppe Federico, di Ricerca Alternativa, Davide Grilletto, presidente Arci comitato territoriale Reggio Calabria, Maria De Luca, vice presidente DID.AR.T, Antonello Comi, dell’associazione Maestri Di Speranza. A condividere la propria esperienza anche i giovani di Macramè, veri protagonisti del progetto, con i racconti di una delle tappe più significative del percorso: il viaggio ad Atene che ha coinvolto, nel mese di febbraio 21 ragazzi e ragazze che hanno prestato servizio presso la “Neos Kosmos Social House”. Esperienza questa che ha lasciato un segno indelebile – come gli stessi ragazzi hanno raccontato – e che hanno orientato il loro sguardo verso una politica di accoglienza e di partecipazione civile. «Un’occasione unica per vivere un momento di crescita», come ha sottolineato il dirigente Bruno Demasi orgoglioso, da oppidese, del fatto che il Progetto Macramè abbia coinvolto tra le tappe anche Oppido Mamertina «una realtà di grande disgregazione, come tutta la piana di Gioia Tauro». Ed è proprio delle esperienze con gli studenti di Oppido Mamertina a raccontare Giuseppe Federico di Ricerca Alternativa, associazione nata nel 2012 da studenti ed ex studenti del territorio finalizzata alla creazione di reti con un’attenzione particolare all’educazione al volontariato ed alla solidarietà. Ricorda l’attività svolta con i ragazzi presso il Parco Archeologico dei Tauriani, «un percorso di bellezza per portare i giovani nei luoghi della storia». Ed è proprio sulla promozione delle bellezza che ha lavorato l’associazione DID.AR.T che – come evidenziato da Maria De Luca – vuole «fornire uno sguardo nuovo, troppo spesso disattento, ai giovani». A tal proposito ricorda l’esperienza del trekking urbano svolta qualche giorno fa con gli studenti dell’ITI “Panella Vallauri. Un percorso alla scoperta, e riscoperta, del patrimonio artistico, culturale ed ambientale di Reggio. Al centro delle maggior parte delle azioni svolte nell’ambito del progetto, la solidarietà in un percorso che ha portato tanti giovani a guardare con occhi nuovi ciò che li circonda. Tra queste vi sono le attività svolte grazie all’Avis di Reggio Calabria, come la grande giornata di raccolta del sangue che si è svolta ad inizio marzo di quest’anno, con l’autoemoteca Avis presso l’Arena dello Stretto, nella convinzione che la rete creata dal Progetto Macramè – come sottolinea il presidente dell’Avis, Antonio Romeo – «sia la strada giusta per portare avanti il volontariato in città». Al centro la rete di relazioni tra le associazioni del territorio che – come ribadisce Davide Grilletto dell’Arci di Reggio Calabria – avevano già avuto modo di condividere insieme dei percorsi. Al centro delle azioni dell’Arci nell’ambito del Progetto Macramè la riflessione sui temi del riuso dei materiali e sugli strumenti per una comunicazione etica con i ragazzi dell’ITI “Panella Vallauri” e con il laboratorio di ambiente ed energia sostenibile presso il bùling di via Emilio Cuzzocrea, bene confiscato alla ‘ndrangheta, che diventerà un centro civico cittadino di cui beneficiari primari saranno proprio gli studenti. «Il percorso di Macramè – dichiara Grilletto – non termina con la conclusione del progetto, le associazioni devono divenire realtà che costruiscono ponti». Il Progetto Macramè, in due anni, ha messo al centro le relazioni, ma soprattutto le persone. Ha dimostrato quanto sia importante muoversi in maniera attenta in vari ambiti del volontariato, con l’idea che nel mondo non si camminare con distrazione, perché non ci siano più “invisibili”, come ribadito da Antonello Comi dell’associazione Maestri di Speranza. «Lo sforzo di Macramè – conclude Comi – è stato mettere le persone al primo posto. Il nostro impegno, oggi e nel futuro, è portare chi ancora viene definito invisibile alla ribalta».

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