Un uomo di 32 anni è stato tratto in arresto dalla Polizia di Stato in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a suo carico dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica, con l’accusa di avere detenuto, nonché divulgato sul web e condiviso con altri soggetti, una notevole quantità di materiale pornografico contenente immagini di minori. Alcuni di questi, secondo quanto accertato nel corso delle indagini congiunte svolte dai Compartimenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Reggio Calabria e Napoli, sono stati vittime di abusi sessuali compiuti personalmente dal giovane operaio, celibe ed incensurato, immortalati tra le numerose immagini memorizzate sui supporti che gli sono stati sequestrati. L’operazione nasce dal costante ed attento monitoraggio della rete internet svolto quotidianamente dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, per la prevenzione ed il contrasto all’odioso fenomeno dell’utilizzo di minori nella realizzazione di video ed immagini pornografiche, oggetto di scambio tra individui e gruppi di persone legati da tale insana e turpe passione. Il risultano raggiunto è frutto di un incessante impegno investigativo, volto ad identificare gli autori degli odiosi reati, italiani e stranieri, durato circa due anni e reso proficuo anche grazie alla stretta collaborazione con il social network statunitense “Twitter”, che ha consentito l’acquisizione e l’analisi dei dati relativi ai numerosi collegamenti internet di interesse ed il successivo studio del relativo flusso di dati informatici, che ha permesso infine l’individuazione, tra i soggetti coinvolti nell’illecito traffico on line, del 32enne operante sul territorio nazionale. A seguito di una prima perquisizione delegata dall’Autorità Giudiziaria, gli investigatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Napoli sequestravano all’indagato diversi supporti, sottoponendoli ad una approfondita analisi che consentiva di acquisire a suo carico ulteriori elementi risultati determinanti per l’adozione del provvedimento restrittivo da parte del G.I.P. L’arrestato è stato quindi rintracciato dagli operatori di polizia presso la propria abitazione in provincia di Napoli, dove vive e lavora e dove gli è stato sequestrato anche uno smartphone dotato di specifiche applicazioni che gli consentivano di nascondere in cartelle invisibili il materiale pedopornografico detenuto. Dopo la notifica del provvedimento restrittivo, l’indagato è stato trasferito al carcere di Napoli, a disposizione della locale Autorità Giudiziaria. Il risultano conseguito è certamente la tangibile testimonianza della sempre più elevata attenzione della Procura della Repubblica di Reggio Calabria e della Polizia Postale e delle Comunicazioni sul fronte del contrasto alla pedopornografia on-line. Le esigenze di tutela dei minori impongono un’azione continua di monitoraggio preventivo del web e di investigazione al fine di individuare gli autori dei gravi reati che si configurano nelle condotte di produzione, detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. Altrettanto importante, occorre precisarlo, è l’attività di sensibilizzazione che ogni giorno viene svolta su tutto il territorio nazionale, attraverso progetti educativi finalizzati a far sì che gli adolescenti e le famiglie siano sempre più consapevoli delle potenzialità e dei rischi del web in generale, e dei social network in particolare, il cui uso sconsiderato lede la loro riservatezza e può mettere in serio pericolo i minori, agevolando gli intenti di malintenzionati in cerca di video e immagini sconvenienti che li ritraggono. A tale proposito, la Polizia Postale e delle Comunicazioni non si stanca di richiamare l’attenzione su alcuni consigli utili rivolti in particolare ai genitori e agli insegnanti:
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mantenere sempre vivo un canale di dialogo con i ragazzi, magari lasciando che siano loro ad insegnarci come funzionano i servizi di internet che preferiscono;
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rendersi disponibili a rispondere alle domande più “scomode”: sono quelle a cui gli abusanti on line sono sempre pronti a rispondere e che purtroppo fa abbassare la guardia ai ragazzi che così cedono alle richieste di andare oltre, accettando magari di raccontare e fotografare la propria intimità;
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se un genitore viene a conoscenza di contatti sessuali on line tra il proprio figlio e un adulto sconosciuto, non deve mai sostituirsi al ragazzo/a in internet perché questo potrebbe mettere a rischio un’eventuale indagine per identificare l’abusante. Meglio invece salvare immagini e conversazioni e recarsi immediatamente presso un Ufficio della Specialità;
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se uno studente confessa ad un insegnante di aver inviato foto intime a sconosciuti o a coetanei, sarà consigliabile indurre il ragazzo ad informare i genitori, offrendogli tutto il supporto di cui ha bisogno e facendogli comprendere la gravità del fatto.
Per assicurare un contatto diretto con il cittadino, la Polizia Postale e delle Comunicazioni è raggiungibile anche attraverso il Commissariato di P.S. on line, punto di riferimento per tutti coloro che frequentano la rete, reperibile all’url www.commissariatodips.it. Il portale è anche integrato da un’apposita “app” scaricabile gratuitamente dal proprio smartphone o dall’ipad per consentire di venire incontro alle richieste di assistenza e di aiuto degli utenti della Rete.
comunicato stampa – Questura di Reggio Calabria