Le Muse, donne e lavoro nella società che cambia

Domenica scorsa si è tenuto il primo appuntamento calabrese del Laboratorio delle Arti e delle Lettere Le Muse che ha raccontato per “Le stagioni della vita: le donne e la società”. La Sala Muse di Via San Giuseppe ha ospitato un “Videodibattito” con stimoli e input visivi che il critico cinematografico Paola Abenavoli ha scelto per uno stimolo aperto alla conversazione con quattro opinion leaders d’eccellenza. Giuseppe Livoti in apertura di serata ha ricordato come tale evento sdoppiato tra Calabria e Sicilia vede una prima parte dedicata al rapporto delle donne nella società attuale ed in particolare quella calabrese mentre domenica prossima in Sicilia ad Aci S. Antonio per trattare il rapporto tra etnia, immigrazione, soprattutto in un periodo come questo, in cui siamo testimoni di continue migrazioni da altri paesi. Abbiamo scelto dice Livoti “donne” del tessuto sociale reggino che non a caso si trovano ad occupare ruoli importanti che spesso o forse un tempo erano occupati da figure maschili. Le sollecitazioni visive scelte dalla Abenavoli, sono state dei corti dalla violenza contro le donne con la Hunziker o ancora su come è cambiato il rapporto donna-lavoro insieme al corto che ha vinto l’Oscar, “Piper” che parla di maternità. La direttrice dell’Archivio di Stato – Mirella Marra ricordando il sentire positivo delle donne ha ricordato la sua presenza in Archivio sin dal 1979 e dunque dice conosco bene fondi e carte che raccontano di violenza un tempo sottaciuta prima del 1978: tra i documenti custoditi in archivio ha menzionato il diario della moglie della scultore Rocco Larussa, lei che da donna emancipata e borghese si trasferisce da Torino e trova da noi, sposandosi una condizione verso la fine dell’ ottocento di violenza familiare, nonostante il grande amore per il marito che la costringerà a descrivere questa storia d’amore, attraverso questo scritto con nomi e cognomi che diventeranno poi utili a denunciare l’accaduto. La Marra ha ricordato i documenti con delitti d’amore ve ne sono tanti, ribadisce, ma spesso la figura maschile, l’uomo, nonostante avesse commesso il fatto, non veniva dopo il processo punito. Elisa Mottola – psicologo psicoterapeuta dirigente responsabile coordinatore Consultorio Fam. S. Marco ha puntato il suo intervento sugli aspetti adolescenziali, conta la famiglia ribadisce, la donna ne è parte integrante, l’uomo spesso oggi uccide i figli per distruggere la moglie nei casi di cattivi rapporti, l’uomo ferisce e rivendica, la donna subisce. L’attrice – Teresa Timpano ha esortato il pubblico presente, le mamme a seguire i loro figli nella vita, sin dagli anni della formazione: è triste a volte vedere ragazze rinunciare alla recitazione nonostante il talento sostituendolo con la professione canonica. La mia opera è quella di stare vicino alle ragazze e spesso svolgo l’attività di promozione teatrale su donne e violenza come il progetto dedicato a Pasifae personaggio della mitologia greca, figlia di Helios e di Perseide, ninfa oceanina e madre del Minotauro. La neuropsichiatra infantile – Enza Calcagno ha conversato sul ruolo della dignità della donna oggi che deve trasmettere questo valore alla famiglia intera. Proprio qui avviene l’assegnazione dei ruoli e se la mamma ha un disagio nella sofferenza, tutta la famiglia ne risentirà. Occorre accostarsi ai consultori a noi neuropsichiatri, senza vergogna o paura, solo così consegneremo ai nostri figli una buona qualità della vita, incentivandoli anche nel momento in cui non fanno esattamente il massimo di ciò che vorremmo.  Le opinioniste così hanno ribadito che oggi essere donne vuol dire esserci, a volte lasciando andare alcuni accadimenti, cercando di recuperare il tempo perduto e ricordando che in una famiglia è importante la figura maschile, quanto femminile, utili entrambi per la crescita dei figli, le aspettative dunque uccidono l’amore e a volte le donne hanno delle –magiche false aspettative- che poi col tempo diventeranno fallimentari-. Domenica 12 marzo il secondo appuntamento sarà presso il barocco Palazzo Cantarella nel cuore del centro di Aci S. Antonio per una trasferta Muse denominata “Le Muse nella terra delle Aci”.

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