Alla fine del 2016, nel settore privato, i rapporti di lavoro attivi risultano aumentati di 340.000 unità rispetto alla fine del 2015, come saldo tra le assunzioni e le cessazioni intervenute nel periodo. L’incremento dei rapporti di lavoro nel 2016 si aggiunge a quello, ancora più consistente, osservato nel 2015 (+628.000). Il risultato complessivo del biennio 2015-2016 è pari a +968.000; nel biennio precedente 2013-2014 si erano registrati sempre saldi negativi (nel 2014 -34.000 unità, nel 2013 -101.000).
Il risultato del 2016 è imputabile prevalentemente al trend di crescita netta registrato dai contratti a tempo determinato, il cui saldo annualizzato, pari a +222.000, ha significativamente recuperato la contrazione registrata nel 2015 (-253.000), indotta dall’elevato numero di trasformazioni in contratti a tempo indeterminato. Il saldo dei contratti a tempo indeterminato risulta comunque positivo e pari a +83.000 (sommato al saldo 2015, +934.000, evidenzia un incremento delle posizioni di lavoro a tempo indeterminato attorno al milione).
Al risultato di fine anno ha concorso significativamente l’elevato livello di trasformazioni di rapporti a termine indotto, a dicembre (92.000; 379.000 nell’intero 2016), dalla fine dell’esonero contributivo biennale e delle incentivazioni per i lavoratori in lista di mobilità. Anche i rapporti di lavoro di apprendistato nel 2016 hanno conosciuto un incremento (+29.000).
LA DINAMICA DEI FLUSSI
Complessivamente le assunzioni, sempre riferite ai soli datori di lavoro privati, nel periodo gennaio-dicembre 2016 sono risultate 5.804.000, con una riduzione di 464.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-7,4%). Nel complesso delle assunzioni sono comprese anche le assunzioni stagionali (565.000).
Il rallentamento delle assunzioni ha riguardato principalmente i contratti a tempo indeterminato: –763.000, pari a –37,6% rispetto al 2015. Questa riduzione va collegata al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015, anno in cui dette assunzioni potevano beneficiare dell’abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni. Analoghe considerazioni possono essere sviluppate per la contrazione del flusso di trasformazioni a tempo indeterminato (-35,4%).
Per i contratti a tempo determinato, nel 2016, si sono registrate 3.737.000 assunzioni, in aumento sia sul 2015 (+8,0%), sia sul 2014 (+11,0%). Per i contratti in apprendistato si conferma il trend di crescita già rilevato anche negli aggiornamenti dei mesi precedenti. In particolare, rispetto al 2015, le assunzioni in apprendistato aumentano di 56.000 unità (+31,0%). I contratti stagionali registrano una riduzione del 5,6%. In relazione al 2015, le cessazioni nel complesso, comprensive anche dei rapporti di lavoro stagionale, risultano diminuite del 3,1%.
La riduzione è più consistente per gli apprendisti (-11,0%) e per contratti a tempo indeterminato (-7,0%). Analizzando le cessazioni per tipologia, i licenziamenti complessivi relativi a rapporti di lavoro a tempo indeterminato, pari a 646.000, risultano in modesto aumento rispetto al 2015 (624.000) e in leggero calo rispetto al 2014 (671.000). Il tasso di licenziamento (calcolato rispetto all’occupazione esposta al rischio ad inizio anno) per tutto il 2016 (5,9%) risulta inferiore rispetto a quello corrispondente del 2015 (6,1%) e del 2014 (6,5%). Sul trend dei licenziamenti ha inciso l’introduzione dell’obbligo delle dimissioni on line.
Con la legge di stabilità 2016 è stata introdotta una nuova forma di incentivo rivolta alle assunzioni a tempo indeterminato e alle trasformazioni di rapporti a termine di lavoratori che, nei sei mesi precedenti, non hanno avuto rapporti di lavoro a tempo indeterminato.
La misura dell’agevolazione prevede l’abbattimento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro (esclusi i premi INAIL) in misura pari al 40% (entro il limite annuo di 3.250 euro) per un biennio dalla data di assunzione. Nel corso del 2016 le assunzioni con esonero contributivo biennale sono state pari a 414.000, le trasformazioni di rapporti a termine che beneficiano del medesimo incentivo ammontano a 203.000, per un totale di 617.000 rapporti di lavoro agevolati. I rapporti di lavoro agevolati rappresentano il 37,5% del totale delle assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato. Nel 2015, l’incidenza delle assunzioni e trasformazioni agevolate (con abbattimento totale dei contributi a carico del datore di lavoro per un triennio), sul totale delle assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato, era stata pari al 60,8%.
LE RETRIBUZIONI INIZIALI DEI NUOVI RAPPORTI DI LAVORO
Quanto alla composizione dei nuovi rapporti di lavoro in base alla retribuzione mensile, si registra, per le assunzioni a tempo indeterminato intervenute nel corso del 2016, una riduzione della quota di retribuzioni inferiori a 1.750 euro, che passa dal 60,6% del 2014 e del 2015 al 57,3% del 2016. Si tratta di una tendenza registrata anche nei mesi precedenti.
I VOUCHER
A partire dall’Osservatorio pubblicato il 19 gennaio 2017, i dati riferiti ai voucher sono calcolati fino al mese precedente alla data di aggiornamento, per cui le informazioni del presente report si riferiscono alle vendite dei voucher fino al 31 gennaio 2017. Inoltre, è stata aggiunta una tabella che riporta l’importo dei voucher venduti in ogni mese a partire da gennaio 2015. Nel gennaio 2017 le vendite dei voucher, pari 8,9 milioni (valore nominale di 10 euro) si sono stabilizzate su livelli sostanzialmente analoghi a quelli di gennaio 2016 (8,5 milioni), con un modesto incremento del 3,9%.
La forte flessione nella crescita della vendita dei voucher, sempre più marcata a partire da ottobre 2016, può riflettere anche gli effetti del dispositivo dell’art.49, comma 3, del decreto legislativo 81/2015, con cui sono stati introdotti obblighi di comunicazione preventiva in merito all’orario di svolgimento della prestazione lavorativa, divenuti operativi a partire dalla seconda metà di ottobre 2016.
I dati completi sono consultabili sulla home page del sito istituzionale dell’Inps (www.inps.it) nella sezione Dati e analisi/Osservatori Statistici, report dal titolo “Osservatorio sul precariato”, dove ogni mese vengono pubblicati gli aggiornamenti tabellari dei nuovi rapporti di lavoro e delle retribuzioni medie.