All’alba di questa mattina gli uomini della Polizia di Stato di Trapani e della Direzione Investigativa Antimafia di Trapani hanno dato esecuzione all’ordinanza del GIP di Palermo, che dispone la misura cautelare in carcere per: I.M., di 61 anni, a capo della famiglia mafiosa di Alcamo, S.G. di 62 anni, di Alcamo, A.S. di 69 anni, originario di Marsala, F.C. di 56 anni, di Alcamo, G.D.G. di 32 anni, di Alcamo, V.T., attualmente detenuto, di 70 anni, di Castellammare del Golfo. Queste le accuse: I.M. perché a capo del mandamento di Alcamo; G. e D. G. perché apparenti alla famiglia mafiosa di Alcamo; S. per aver svolto un ruolo di collegamento tra le articolazioni mafiose presenti nel territorio e per aver fatto da tramite tra I. M. e V. G., boss di Mazara del Vallo. F.C per aver fatto da intermediario nell’organizzazione d’incontri e riunioni mafiose e per aver messo a disposizione i locali del proprio negozio ad Alcamo per gli incontri riservati del clan; G.D.G. anche per aver impedito il libero esercizio del diritto di voto durante le elezioni comunali di Alcamo del 2016 e per aver detenuto illegalmente un fucile. A M., G., T. e D. G. è stato contestato, inoltre, il reato di estorsione, in concorso e con l’aggravante del metodo mafioso, ai danni di alcuni imprenditori edili di Alcamo, per averli costretti a “mettersi a posto” pagando somme di denaro alla famiglia mafiosa. Per M. questo reato è contestato anche con l’aggravante di aver commesso il fatto durante il periodo nel quale era sorvegliato speciale con obbligo di dimora nel comune di ALCAMO.
L’operazione “freezer”, coordinata dalla D.D.A. di Palermo e condotta dalla Squadra Mobile di Trapani, dai Commissariati di Alcamo e di Castellammare del Golfo, è iniziata nel 2012. Le indagini si sono ulteriormente arricchite grazie alle investigazioni della D.I.A. di Trapani, eseguite tra il 2015 e il 2016, a seguito delle denunce di alcuni imprenditori rimasti vittime di estorsioni.
fonte — http://questure.poliziadistato.it/Trapani