La Tanzania minaccia di schedare i gay. Lo ha annunciato in un messaggio via Twitter il viceministro della Salute, Hamisi Kigwangalla, che ha anche chiesto di punire chi fa propaganda omosessuale sul web. Lo scrive la Bbc online. “Avete mai visto una capra o un uccello gay? – ha scritto il viceministro – L’omosessualità non è biologica, è innaturale”. Immediate le reazioni sui social network che hanno accusato Kigwangalla di omofobia. L’omosessualità nel Paese africano è un crimine punibile fino a 30 anni di reclusione. Giorni fa il governo di Dodoma ha disposto che 40 centri sanitari privati debbano cessare la fornitura di servizi relativi all’Aids, accusandoli di favorire l’omosessualità. Il governo, secondo quanto ha affermato il ministro della Salute, Ummy Mwalimu, ritiene che organizzazioni non governative utilizzino tali centri per promuovere il sesso fra gay. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” si augura che ove confermata questa notizia, scateni una pronta reazione della comunità internazionale, a partire dall’Italia, per impedire che l’assurda procedura sia attuata.
c.s. – Giovanni D’Agata